L’esperto di bioetica Mori: “La donna suicida in Svizzera è vittima di sofferenza esistenziale: fa male come le altre malattie”

L’esperto di bioetica Mori: “La donna suicida in Svizzera è vittima di sofferenza esistenziale: fa male come le altre malattie” Il filosofo, presidente della Consulta di bioetica onlus, commenta la vicenda del marito avvisato della morte della moglie solo dopo il decesso: “Serve una legge anche per casi come questi”. Intervista di Luca Monaco per Repubblica del 29 gennaio 2024

BIOETICA PER TUTTI: 2 incontri organizzati dalla SEZIONE DI BELLUNO della CONSULTA DI BIOETICA ONLUS

Belluno, 12 gennaio,2024 COMUNICATO STAMPA La Consulta di Bioetica Onlus riprende nel 2024 gli incontri con la cittadinanza su temi bioetici di grande interesse ed attualità che si terranno in Sala Bianchi dalle 17 alle 19.30 nelle giornate di Giovedì 18 Gennaio 2024 e Giovedì 8 Febbraio 2024. Giovedì 18 gennaio 2024 si confronteranno i saperi filosofico, legale e medico sul tema della morte al giorno d’oggi, contraddistinto da una parte dalla negazione dell’ineluttabilità della morte stessa, fino alla sua esorcizzazione, e dall’altra da un crescente interesse per questioni come l’abuso della tecnologia per procrastinarla e la possibilità per le persone di ricorrere all’aiuto medico a morire quando lo desiderino.

Bioetica e decisioni di fine-vita in pediatria – convegno

La vicenda di Indi Gregory, la neonata britannica affetta da una grave patologia mitocondriale inguaribile, ha innescato un acceso dibattito bioetico sulle scelte di fine vita in pediatria, come già è stato con Charlie Gard e Alfie Evans. Sono così riemerse le polarizzazioni tra chi si è appellato al “diritto alla vita sempre” e chi ha sottolineato il principio della “proporzionalità delle cure” anche in pediatria.

“Sceglierò io quando e come morire” di Filippo D’ambrogi

  “SCEGLIERÒ IO COME E QUANDO MORIRE”. La battaglia di Indro Montanelli per un fine vita dignitoso Youcanprint, 2022 € 15,12     “La questione fondamentale da risolvere è se l’uomo abbia o no il diritto a rinunziare alla vita quando questa gli diventi, per qualche motivo di cui lui solo può essere arbitro, insopportabile”. È questo l’interrogativo che poneva Indro Montanelli alla fine del secolo scorso nella sua ‘Stanza’, la rubrica di dialogo quotidiano con i lettori del Corriere della Sera. Come scrive Giovanni Fornero nella Presentazione, “Filippo D’Ambrogi si sofferma in modo organico sul Montanelli ‘eutanasista convinto’, sino a presentarlo come un’icona del diritto di morire, capace di offrire stimoli per una sempre attuale battaglia civile volta a garantire la pari opportunità nelle scelte di fine vita a esseri umani che professano convinzioni diverse”. Con l’ulteriore osservazione che, in questo caso, chi parlava dell’eutanasia come di una ‘conquista di civiltà’ era un liberale che non apparteneva certo alla cultura di ‘sinistra’, bensì a un’area considerata di ‘destra’, “il che potrebbe – e secondo Fornero ‘dovrebbe’ – suggerire l’idea che il diritto di andarsene, di cui Montanelli ha rappresentato in Italia un pionieristico difensore, è qualcosa che non solo riguarda tutti, ma che al di là delle diverse appartenenze politiche, può essere fatto proprio da tutti”.

LA PdL ‘UN CUORE CHE BATTE’ È ASSURDA E MORALMENTE RIPUGNANTE

Torino, 9 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA n. 21/2023 LA PdL ‘UN CUORE CHE BATTE’ È ASSURDA E MORALMENTE RIPUGNANTE. AL DI LÀ DEI TRIONFALISMI DI FACCIATA, LE FIRME RACCOLTE MOSTRANO CHE I PRO-LIFE SONO IN VIA D’ESTINZIONE E CHE C’È SPAZIO PER ALLARGARE LE LIBERTÀ RIPRODUTTIVE Nei giorni scorsi varie organizzazioni pro-life hanno annunciato che la proposta di legge di iniziativa popolare “Un cuore che batte” ha raccolto 106.000 firme, più del doppio delle 50.000 richieste per l’eventuale sua discussione in Parlamento.