L’articolo del prof. Maurizio Mori sulla Gestazione per altri pubblicato oggi su StrisciaRossa.it
….. Il 26 luglio 2023 la Camera ha approvato in prima lettura con 166 sì, 109 no e 4 astenuti il Ddl che prevede il divieto universale di gravidanza per altri (GPA). Numerose sono state le dichiarazioni fatte a caldo, che qui voglio riportare per documentazione e anche per esaminare gli argomenti messi in campo. Poco dopo l’approvazione della Camera,…
Autore: Segreteria Bioetica
SULLA PRATICA DELLA MORTE MEDICALMENTE ASSISTITA IN ITALIA: RIFLESSIONI A MARGINE DEL 3° CASO DI SUICIDIO ATTUATO A TREVISO.
COMUNICATO STAMPA n. 11/2023 Torino, 25 luglio 2023 SULLA PRATICA DELLA MORTE MEDICALMENTE ASSISTITA IN ITALIA: RIFLESSIONI A MARGINE DEL 3° CASO DI SUICIDIO ATTUATO A TREVISO. Ora che anche la 3ª richiesta di suicidio medicalmente assistito, quella di Gloria di Treviso (Veneto), malata di cancro allo stadio finale, ha avuto adeguata risposta grazie all’aiuto del sempre generoso e coraggioso dr. Mario Riccio, che ha provveduto a fornire l’assistenza medica richiesta in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni, è opportuno fare un breve bilancio della situazione in Italia sulla tematica.
Il caso di Gloria e il diritto all’autodeterminazione nel fine vita – di Mario Riccio
Recentemente il tribunale di Treviso ha autorizzato una donna malata terminale di tumore a ricorrere al suicidio assistito. Ancora una volta, di fronte a una politica che latita, intervengono i giudici a garantire il diritto a una morte dignitosa. La testimonianza del medico che ha assistito Gloria nella sua libera decisione di togliersi la vita.
L’articolo di Mario Riccio uscito su Micromega
COMUNICATO STAMPA: 45 anni dopo 25 luglio 1978 nasce Louise Brown, la prima bimba da un programma di fecondazione in vitro
Cattolica, 24 luglio 2023 COMUNICATO STAMPA n. 10/2023 45 anni dopo 25 luglio 1978 nasce Louise Brown, la prima bimba da un programma di fecondazione in vitro Dagli studi di Robert Geoffrey Edwards Premio Nobel con Patrick Steptoe e Jean Purdy. La Fecondazione in vitro Ho avuto l’onore di conoscere Bob Edwards e di discutere spesso ed a lungo con lui in telefonate che ci facevamo con una qualche periodicità, prima quando dirigeva la clinica di Burn Hall e più tardi quando era Editor in Chief della sua importante Rivista. Di lui una cosa voglio ricordare che mi chiedeva spesso come andassero le cose in Italia circa la fecondazione assistita. Io gli rispondevo che si facevano spesso audizioni di tecnici in parlamento come singoli e come società scientifiche. Quasi sempre ignorate dal parlamento. Lui mi confidava che “loro” (in Gran Bretagna) erano in questo senso più fortunati e che mai in occasione di richiesta di audizione tecnica su temi specifici da parte del parlamento alla loro società scientifica avevano avuto legiferazioni.
Comunicato Stampa: BUON COMPLEANNO, LOUISE!
Torino, 24 luglio 2023 COMUNICATO STAMPA n. 9/2023 25 LUGLIO 1978 – 2023: BUON 45° COMPLEANNO, LOUISE BROWN! La fecondazione in vitro ha cambiato la storia, perché il controllo della riproduzione umana ha aperto nuove opportunità al futuro dell’umanità. Superate le prime polemiche retrograde, è ora tempo di riorganizzare l’ambito riproduttivo, cominciando col non demonizzare la gravidanza per altri.
FIGLI NATI DA GPA: DAVVERO UN CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ?
È on line la registrazione del seminario che si è tenuto venerdì 14 luglio sulla Gestazione per Altri. Moderati da Maurizio Mori e Palma Sgreccia, sono intervenuti: CYNTHIA KRUK, ASSUNTINA MORRESI, MARCO SIMON PUCCIONI e LUCA SAVARINO.
PRIDE, SORPRENDE IL MANCATO SOSTEGNO
Sul Gazzettino Belluno, il dottor Davide Mazzon, coordinatore della sezione di Belluno espone la presa di posizione della Consulta di Bioetica sul Pride del 15 luglio “La manifestazione è indice di inclusività e noi la appoggiamo”
COMUNICATO STAMPA LA SEZIONE DI BELLUNO DELLA CONSULTA DI BIOETICA SOSTIENE IL PRIDE DEL 15 LUGLIO
Belluno, 30 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA n. 7/2023 LA SEZIONE DI BELLUNO DELLA CONSULTA DI BIOETICA SOSTIENE IL PRIDE DEL 15 LUGLIO Dalla primavera del 2022, anche grazie all’allentamento delle restrizioni imposte dal COVID, le persone hanno ripreso ad esprimere nelle piazze istanze di cambiamento e gli eventi più partecipati, non solo in Italia, sono i “PRIDE”, con un significativo cambio di denominazione: non più “Gay Pride” ma “Pride”, a rappresentare un allargamento della platea, perché l’affermazione di diritti di genere non è più una richiesta limitata a un gruppo ma accomuna tutti i cittadini.
Comunicato Stampa: BILANCIO DELLA SENTENZA DOBBS SULL’ABORTO DOPO UN ANNO
Torino, 23 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA n. 6/2023 24 GIUGNO 2023, BILANCIO DELLA SENTENZA DOBBS SULL’ABORTO DOPO UN ANNO: UN FALLIMENTO IMBARAZZANTE CHE SVUOTA LA PROSPETTIVA PRO-LIFE. Un anno fa, il 24 giugno 2022, con la sentenza Dobbs vs Wade la Corte suprema ha rimandato ai singoli Stati americani il compito di decidere sull’aborto, cancellando la sentenza Roe vs Wade del 22 gennaio 1973 che per 49 anni, 5 mesi e 2 giorni ha garantito a tutte le donne americane il diritto all’aborto su base costituzionale. Al di là delle numerose manifestazioni pubbliche, alcune accompagnate da disordini che hanno fortemente diviso il paese, la sentenza Dobbs è presentata dai pro-life come un evento “niente meno che miracoloso” (Freiburger), che avrebbe “trasformato la nazione” (Dannenfelser) avvantaggiando la cultura della vita e bloccando la cultura della morte, e evitato circa 60.000 aborti (Marco Rubio). Insomma, da parte pro-life il bilancio della Dobbs è di gran lunga positivo, pur nella consapevolezza che ha segnato “la fine di un inizio” dal momento che l’aborto è stato fortemente limitato o pressoché vietato solo in 14 Stati su 50: anche i pro-life riconoscono che c’è quindi ancora molta strada da fare per arrivare all’obiettivo di evitare l’aborto. In realtà, togliendo la decisione sull’aborto alla Corte suprema (i giudici costituzionali) e ridando la parola agli elettori, la Dobbs si sta rivelando una vittoria di Pirro che si ritorce contro la stessa prospettiva pro-life: sorge il dubbio che i toni trionfali siano usati per mascherare oggettive difficoltà. Queste diventano palesi quando si considera che: In 36 Stati l’aborto è ancora largamente permesso; 8 Stati hanno modificato la legge, ammettendo l’aborto fino alla nascita; 4 Stati hanno inserito il diritto di aborto nella propria Costituzione (e altri lo stanno facendo); I pro-life stessi chiedono che si approvi una legge federali che proibisca l’aborto dopo la 15a settimana, lasciando aperta la possibilità ai singoli Stati di avere leggi più restrittive; I Democratici, dal canto loro, vogliono una legge federale che ammetta l’aborto con larghezza o anche fino alla nascita; Dal gennaio scorso, pur tra aspri contrasti, la RU-486 può essere recapitata per posta, così che entro le 10 settimane c’è l’aborto libero. La Corte suprema sta decidendo se vietare la distribuzione per posta negli Stati in cui l’aborto è vietato Quelli ricordati sono alcuni dei principali effetti sollecitati dalla Dobbs, che si è limitata a rendere molto più difficile l’aborto in 14 Stati, senza però affatto abolirlo nella nazione: ha creato gravissime difficoltà a circa 30 milioni di donne ma, dopo le elezioni di medio termine del novembre 2022, anche la “Susan B. Anthony Pro-Life America” (SBA), una delle maggiori associazioni pro-life degli Usa, chiede ai candidati alla Presidenza di promuovere una legge federale che ponga il limite delle 15 settimane, “che è un limite molto molto modesto […] se non s’impegnano a questo non avranno il sostegno della SBA” (Dannenfelser). A leggere queste dichiarazioni viene da dire che la Dobbs è stata è stata davvero “miracolosa”, ma in senso opposto a quello declamato dai pro-life. Infatti, ha qualcosa di “miracoloso” che i pro-life stessi propongano di ammettere l’aborto entro il limite delle 15 settimane. Accettato questo, il nucleo della proposta pro-life è svuotata dai suoi stessi proponenti. Ancor più interessante è che i pro-life sono giunti a questo risultato perché, senza questo limite delle 15 settimane, i possibili candidati alla Presidenza non sarebbero eletti: segno che pur dopo le tante dichiarazioni sulla “nuova giovane generazione pro-life” i cittadini e le cittadine non rinunciano al diritto di aborto. Quanto detto conferma che la Dobbs si è rivelata un fallimento imbarazzante per i pro-life, che forse speravano in una “riscossa popolare” contro l’aborto che invece non c’è proprio stata. Anzi, la reazione popolare è stata a favore della prospettiva opposta, la pro-choice che è fortemente sostenuta dall’Amministrazione americana, democratica, la quale dopo la Dobbs ha peraltro intensificato l’impegno perché l’Onu approvi l’aborto come nuovo diritto umano. Diverse fonti danno per ormai assodato che entro la fine del 2023 l’Onu includerà i “diritti riproduttivi” tra i diritti umani: questo passo certificherà il fallimento totale della Dobbs. Questo è il breve bilancio che può essere fatto nel primo anniversario della sentenza. Maurizio Mori Presidente
BIOETICA E PEDIATRIA – TRIESTE 16 -17 GIUGNO – REGISTRAZIONE E RASSEGNA STAMPA
Abbiamo condiviso la registrazione del venerdì pomeriggio e del sabato mattina e una rassegna stampa dell’evento.