SUL FUNERALE DI INDI GREGORY

Torino, 2 dicembre 2023

COMUNICATO STAMPA n. 20/2023

SUL FUNERALE DI INDI GREGORY:

LA CONSULTA DI BIOETICA SI DISSOCIA DALL’ESIBIZIONE DEL TRICOLORE E
NON SI SENTE AFFATTO RAPPRESENTATA DALLA PRESENZA DI DUE MINISTRI.
SOSTEGNO AI MEDICI E GIUDICI BRITANNICI

La Consulta di Bioetica Onlus rinnova la stima e la solidarietà ai medici e ai giudici britannici per aver provveduto con grande competenza, umanità e prontezza a tutelare il miglior interesse dell’infante INDI, evitando di continuare un intollerabile forma di inutile accanimento terapeutico, come risulta inequivocabilmente da tutte le relazioni cliniche riportate nelle sentenze della magistratura britannica.

La Consulta di Bioetica si dissocia con nettezza dalla linea del Governo che ha voluto strumentalizzare un caso senza speranza al solo scopo ideologico di ribadire che in Italia varrebbe la sacralità della vita. Purtroppo i genitori di INDI sono stati illusi da alcuni irriducibili mestatori pro-life che ci fossero nuove terapie atte a salvarle la vita e anche per questo non sono riusciti a accettare la dura realtà asseverata da vari giudizi clinici indipendenti, tutti concordi sulla prognosi infausta a breve termine.

In questo quadro, dispiace molto vedere che l’Ospedale Bambin Gesù di Roma si sia prestato al gioco meramente ideologico del Governo che ha offuscato la credibilità scientifica dell’Ospedale stesso. Infatti, a stare alle notizie diffuse dalla stampa, il Bambin Gesù non ha mai criticato la valutazione clinica fatta dai medici britannici: se è così che cosa di più avrebbero potuto fare in Italia? Data la situazione di terminalità di INDI, non restava altro che fornirle le cure palliative del caso, cosa che è stata fatta con perizia e professionalità a Nottingham, risparmiando a INDI le sofferenze e i disagi di un viaggio inutile e senza scopo.

Come Italiani né ci siamo affatto sentiti rappresentati dalla presenza di due ministri al funerale di INDI né ci riconosciamo nell’esibizione del tricolore: fatto che anzi ci ha offeso perché la bandiera rappresenta tutti e non deve essere bistrattata per gli scopi di un’esigua parte. Va infatti rilevato che le 50mila firme raccolte a sostegno dei genitori di INDI sono un nulla se si considera il grande impegno profuso nella vicenda dal Governo e dai gruppi pro-life. Con tutto quel che è stato fatto sul tema, le firme avrebbero dovuto essere come minimo dieci volte tanto o anche di più. Insomma, un’altra brutta figura.

Mentre ribadisce la stima per la linea seguita in Gran Bretagna nel prendersi cura di questi casi tragici riguardanti gli infanti (Charlie Gard, Alfie Evans, etc.), la Consulta di Bioetica Onlus auspica che anche da noi in Italia il miglior interesse dei minori sia tenuto come stella polare della pratica clinica pediatrica.

Maurizio Mori
Presidente

 

Rassegna stampa

Belluno Press del 2 dicembre 2023

La Verità del 3 dicembre 2023

 

4 thoughts on “SUL FUNERALE DI INDI GREGORY”

  1. È certamente duro per i genitori, ma la cosa peggiore è continuare ad illuderli sapendo che non c’è speranza, il tutto per mettersi in luce come se si avesse la bacchetta magica. Prolungando la sofferenza della piccola e di chi le era accanto.

  2. Posso immaginare che i due ministri non abbiano partecipato al funerale della piccola Indy a loro spese. Mi piacerebbe saperlo. Giuseppe

  3. Meno male che riportate in apertura il “Saggio sulla Libertà”, e la “sovranità”…
    Sulla povera Indi di chi era, dello Stato o dei genitori?
    Dissociatevi pure dall’esibizione del tricolore, voi meritereste ben altro tipo di “esibizioni”.
    Vergognatevi.

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