Comunicato stampa: SUI TEMI BIOETICI AVANZANO I DIRITTI UMANI

Torino, 10 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA n. 12/2022 SUI TEMI BIOETICI AVANZANO I DIRITTI UMANI: Sul matrimonio paritario in USA e sull’aborto in Francia, Spagna e Malta. SOLO IN ITALIA L’ONDA REAZIONARIA?!? Oggi, 10 dicembre 2022 ricorre il 74° anniversario della proclamazione dei diritti dell’uomo, giorno quest’anno dedicato al tema: “Dignità, libertà e giustizia per tutti”. Al riguardo ci sono eventi importanti come quelli in Iran, in Ucraina e in altre parti del mondo riguardanti i diritti umani alla base della socialità.

Comunicato stampa: BASTA DISCRIMINAZIONI INIQUE SULLE SOFFERENZE DEI MORENTI.

Torino, 9 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA 11-2022 BASTA DISCRIMINAZIONI INIQUE SULLE SOFFERENZE DEI MORENTI: LA COSIDDETTA “CINTURA PROTETTIVA DEI FRAGILI” SI TRADUCE IN OPPRESSIONE PER CHI SOFFRE MA NON RIENTRA NEI CRITERI STABILITI DALLA CORTE COSTITUZIONALE Un altro cittadino italiano, Massimiliano, 44enne toscano affetto da malattia neurodegenerativa, è stato accompagnato ieri da soci dell’Associazione Luca Coscioni in Svizzera per poter accedere al suicidio assistito, perché da anni sofferente senza però soddisfare tutti i criteri stabiliti dalla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale sul caso Dj Fabo. In un video trasmesso da vari telegiornali (e visibile QUI) ha espresso con chiarezza le proprie ragioni: fortuna che c’è l’Associazione Coscioni che svolge ruolo di supplenza per alleviare sofferenze inaccettabili in una società civile.

Comunicato stampa: La Consulta di Bioetica si complimenta per la riconferma del Presidente, il prof. Maurizio Mori al Comitato Nazionale per la Bioetica.

Torino, 8 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA 10-2022 LA CONSULTA DI BIOETICA SI COMPLIMENTA PER LA RICONFERMA DEL PRESIDENTE, IL PROF.  MAURIZIO MORI AL COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA   Ieri, mercoledì 7 dicembre 2022 è stato diffuso il Decreto del Presidente del Consiglio con cui è stato rinnovato per 4 anni il Comitato Nazionale per la Bioetica.

Comunicato stampa: LA DEMOCRAZIA SI FONDA SUL RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI!

Bologna, 3 ottobre 2022 COMUNICATO STAMPA 7/2022 LA DEMOCRAZIA SI FONDA SUL RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI! ANCHE AMMETTENDO CHE L’ABORTO NON SIA UN DIRITTO, LA PROPOSTA DI ISTITUIRE “SPORTELLI PRO-VITA” NEI REPARTI DOVE SI ATTUA L’ABORTO È UNA CHIARA VIOLAZIONE DEL DIRITTO DI NON ESSERE COARTATI NELLA LIBERA SCELTA GARANTITA DALLA L. 194/78   Apprendiamo che in Regione Liguria la coalizione vincitrice alle elezioni politiche ha già subito avanzato una proposta di legge per l’istituzione degli “Sportelli pro vita in ogni ospedale della regione in cui si eseguono interruzioni di gravidanza”. Ciò significa in pratica che ogni donna richiedente l’aborto dovrà superare un particolare “esame” teso a verificare le ragioni di tale scelte e altri aspetti della questione. Non entriamo qui nella disputa se l’aborto sia o no un “diritto” della donna, perché in ogni caso la proposta di legge ricordata è particolarmente odiosa perché offende la privacy della donna stessa: quando una donna arriva alla scelta, ha già valutato le diverse opzioni e non ha affatto bisogno di essere ulteriormente “aiutata” al riguardo: “aiuto” che alla fine comporta (se va bene) una qualche forma di colpevolizzazione o anche di coartazione della scelta. Riconosciamo che il voto democratico orienti le scelte politiche in modo significativo al punto da cambiare anche alcuni stili di vita, ma non può intaccare i diritti fondamentali come quello circa la libera scelta se interrompere o continuare una gravidanza garantito dalla legge 194/78. È preoccupante dover rilevare come subito all’indomani del voto, già si sia cominciato con proposte in netto contrasto coi diritti fondamentali acquisiti e garantiti della L. 194/78. Il Parlamento sovrano ha la facoltà di modificare o abolire la Legge, ove questa fosse carente o inadatta: ma è scorretto intervenire con misure che violano la libertà di scelta della donna.  La Consulta di Bioetica auspica che tentativi così pacchiani di violazione dei diritti elementari delle donne vengano ritirati subito, e che non siano ripetuti in altri ambiti. Carlo Bulletti Corrado Melega Consulta di Bioetica, Sezione di Bologna

Comunicato stampa: ANCHE LA REPUBBLICA DI SAN MARINO LEGALIZZA L’ABORTO

Torino, 5 settembre 2022 COMUNICATO STAMPA 6-2022 ANCHE LA REPUBBLICA DI SAN MARINO LEGALIZZA L’ABORTO: I DIRITTI RIPRODUTTIVI CRESCONO. E L’ITALIA CHE ASPETTA A MIGLIORARE LA 194/78? Nel giugno scorso la sentenza Dobbs della Corte Suprema americana ha de-costituzionalizzato il diritto di aborto negli Stati Uniti rimandando ai singoli Stati dell’unione la decisione al riguardo, ma nel mondo l’affermazione dei “diritti riproduttivi” è in continua crescita ed è facile che presto se ne avranno conferme ufficiali. Un ulteriore passo nella direzione indicata è stato compiuto dalla Repubblica di San Marino, che il 31 agosto 2022 con 32 voti a favore, 7 contrari, 10 astenuti (e 11 assenti) ha approvato una legge che consente l’aborto (sia farmacologico che chirurgico) fino alla 12a settimana “senza obbligo di fornire alcuna motivazione”, e dopo tale periodo solo ove vi sia pericolo di vita per la donna o anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna, senza alcuna specificazione del termine ultimo. C’è l’obbligo di un passaggio in via telematica o fisica in consultorio, ma anche l’obbligo della struttura sanitaria di garantire il servizio anche attivando appositi contratti con non-obiettori, così da limitare l’eventuale impatto dell’obiezione di coscienza. Inoltre, è stato cassato un emendamento che avrebbe portato a considerare l’aborto come scelta “in estrema ratio” per riaffermare con forza l’autodeterminazione della donna. San Marino è un piccolo Stato, ma significativo è il fatto che lo scorso anno (settembre 2021) in un Referendum sul tema il 77,30% dei votanti (14.559) si sia espresso a favore dell’aborto: risultato che ha sorpreso anche il vescovo di San Marino Andrea Turazzi: “Francamente non mi aspettavo un esito così clamorosamente sbilanciato”. Quel voto che ora ha preso corpo in una legge avanzata e ben congegnata. Viene da chiedersi se anche da noi, in Italia, non sia giunto il tempo di migliorare l’esercizio dei diritti riproduttivi almeno trovando forme per contrastare le difficoltà create dall’obiezione di coscienza. Maurizio Mori Presidente   Leggi anche l’articolo di Giuliana Vendola uscito su Il Quotidiano Italiano

Comunicato stampa: ABORTO LIBERO E GARANTITO!

Torino, 24 giugno 2022 COMUNICATO STAMPA 5-2022 RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE PER FAVORIRE UNA NUOVA FIORITURA DEI DIRITTI CIVILI, A PARTIRE DA QUELLI RIPRODUTTIVI ASSICURANDO IN PRIMIS L’ABORTO LIBERO E GARANTITO! La nuova sentenza Dobbs (2022) della Corte Suprema sull’aborto è l’analogo del Congresso di Vienna (1895): la neo-restaurazione bioetica voluta dal populismo reazionario è contro la storia e non ha futuro! (Anche se approfitta della “distrazione” progressista).

IN MEMORIAM DI FRANCESCO D’AGOSTINO

Torino, 5 maggio 2022 COMUNICATO STAMPA 4-2022 IN MEMORIAM DI FRANCESCO D’AGOSTINO È morto ieri Francesco D’Agostino, bioeticista della prima generazione che, immediatamente, capì la centralità della riflessione bioetica per il mondo intero: quando ancora molti ritenevano fosse ultronea o anche inutile, D’Agostino era pronto a sostenerla e svilupparla. Sempre attento a mettere in luce gli aspetti problematici dell’autonomia, valore “laico” per eccellenza, per decenni D’Agostino è stato interlocutore della Consulta di Bioetica: più volte è intervenuto su Bioetica. Rivista Interdisciplinare come in molte altre sedi per criticare le posizioni laiche della Consulta e sostenere una versione della prospettiva cattolica aperta a alcune istanze della modernità. Tale impegno si è palesato soprattutto in quella che D’Agostino chiamava la “questione ontologica dell’embrione”, alla quale ha contribuito formulando la tesi, divenuta subito celebre, dell’“embrione come uno di noi”. Innumerevoli sono state le occasioni in cui D’Agostino ha difeso il nucleo portante dei valori tradizionali con animo aperto agli apporti laici e secolari. Pur nella divergenza su molte posizioni, D’Agostino è sempre stato un interlocutore acuto, attento alle novità, e leale. La sua morte è una grave perdita per l’intera bioetica. Maurizio Mori Presidente Consulta di Bioetica Onlus

Comunicato stampa: L’EUTANASIA È UNA FORMA DI “CURA”

Torino, 24 febbraio 2022 COMUNICATO STAMPA 3-2022 L’EUTANASIA È UNA FORMA DI “CURA”  PERCHÉ TOGLIE IL PAZIENTE DALLA CONDIZIONE INFERNALE. UNA RISPOSTA AL CENTRO DI BIOETICA LUCANO   In un’ampia intervista al giornale “La Nuova del Sud” il Direttore del Centro di Bioetica Lucano Rocco Gentile ha dichiarato che l’eutanasia è un atto che annienta la cura, quindi ha approvato la bocciatura del Referendum.  Senza entrare nel merito della decisione della Corte Costituzionale sul Referendum, che solleva problemi diversi, si vuole qui criticare la tesi centrale sostenuta da Rocco Gentile, ossia che l’eutanasia sia una richiesta di morte sic et simpliciter. Questa caratterizzazione dell’eutanasia è ingenerosa e inadeguata, perché ignora la premessa fondamentale della richiesta eutanasica, ossia lo stato di irreversibile sofferenza esistenziale che la genera. Chi chiede l’accesso alla morte volontaria medicalmente assistita non lo fa né per mero capriccio né come esito di una temporanea e passeggera difficoltà psicologica, ma perché è afflitto da estrema, disperata e ineluttabile sofferenza. È questa ciò che muove il paziente a chiedere l’eutanasia.  Omettere la grave e infernale sofferenza che sta alla base della domanda eutanasica è capzioso e inquina un dibattito che, su questi temi tanto delicati, dovrebbe essere attento ed equanime. Dunque, se l’eutanasia viene richiesta da un paziente che versa in una condizione irreversibile di malattia, perseverare con il principio di cura a tutti costi significa rispettare il paziente oppure accanirsi sulla sua sofferenza? Chi sostiene la necessità di dover curare a tutti i costi e fino alla fine lo fa, spesso, sulla base di due convinzioni: la prima è che la vita sia sacra e pertanto indisponibile; la seconda è che la funzione di cura del medico debba prevalere sulla volontà del paziente. Ora, l’idea della sacralità e indisponibilità della vita deriva da un convincimento religioso, che è ben lontano dall’essere un principio universalmente condiviso. Vietare l’eutanasia sulla base di una convinzione religiosa e personale comporta un’ingiustizia ai danni di coloro che non condividono la medesima convinzione. Approvare l’eutanasia, viceversa, non significa imporne la pratica a chi la disapprova, bensì rispettare la volontà di quelle persone che non riescono più a sopportare il peso di una sofferenza che non conoscerà mai sollievo. In altri termini, vietare l’eutanasia riduce le libertà dei singoli; approvarla, invece, significa offrire una possibilità in più a coloro che avvertono l’insopprimibile necessità di porre fine a un dolore destinato a perpetuarsi. Questa posizione, tra l’altro, risulta essere conforme al dettato della sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, che recita: «Se, infatti, il fondamentale rilievo del valore della vita non esclude l’obbligo di rispettare la decisione del malato di porre fine alla propria esistenza tramite l’interruzione dei trattamenti sanitari – anche quando ciò richieda una condotta attiva, almeno sul piano naturalistico, da parte di terzi (quale il distacco o lo spegnimento di un macchinario, accompagnato dalla somministrazione di una sedazione profonda continua e di una terapia del dolore) – non vi è ragione per la quale il medesimo valore debba tradursi in un ostacolo assoluto, penalmente presidiato, all’accoglimento della richiesta del malato di un aiuto che valga a sottrarlo al decorso più lento conseguente all’anzidetta interruzione dei presidi di sostegno vitale.». In secondo ordine, ritenere la funzione di cura del medico prioritaria rispetto alla libertà di scelta del paziente è il frutto di una interpretazione arcaica, gerarchica e ampiamente superata della relazione medico-paziente, per cui il primo sarebbe depositario e custode della vita del secondo. Lo sforzo verso cui muove la medicina odierna è invece quello di stabilire una orizzontalità nel rapporto, per cui il medico risponde alla richiesta di cura del paziente, ma non la impone contro la sua volontà né vicaria le scelte di vita del paziente sulla base di convincimenti del tutto personali. Ecco, finché il dibattito sul fine-vita resterà ancorato a posizioni dogmatiche − che non tengono conto dell’evoluzione della relazione medico-paziente e del mutato contesto storico, dominato dal pluralismo morale − sarà difficile produrre importanti passi in avanti. L’auspicio, ad oggi, è che il Parlamento suturi il gap che lo distanzia dalla cosiddetta “vita reale” e colga la necessità, sempre più impellente, di legiferare a favore della morte medicalmente assistita per consentire a chi patisce una sofferenza grave e irreversibile di trovare pace, quando è impossibilitato a farlo da sé. Alessia Araneo Coordinatrice Sezione Lucana Maurizio Mori Presidente Consulta di Bioetica Onlus   Leggi anche: https://www.basnews.it/una-risposta-al-centro-di-bioetica-lucano/        

Comunicato Stampa: Papa Francesco: insistere contro l’eutanasia è controproducente e ostacola lo sviluppo dell’etica e della libertà di tutti!

COMUNICATO STAMPA 2-2022 Papa Francesco: insistere contro l’eutanasia è controproducente e ostacola lo sviluppo dell’etica e della libertà di tutti! Gli italiani reagiranno con orgoglio all’inaccettabile ingerenza attuata proprio  mentre il Parlamento si accinge a discutere la proposta di legge sul tema