Comunicato stampa: IL NUOVO CODICE INTERNAZIONALE DI ETICA MEDICA DELLA WORLD MEDICAL ASSOCIATION:

COMUNICATO STAMPA n. 12/2023 Torino, 14 agosto 2023 IL NUOVO CODICE INTERNAZIONALE DI ETICA MEDICA DELLA WORLD MEDICAL ASSOCIATION: 1° IL DOVERE PRIMO DEL MEDICO È PROMUOVERE LA SALUTE, NON PIÙ RISPETTARE LA VITA; 2° L’OBIEZIONE DI COSCIENZA NON DEVE OSTACOLARE I BISOGNI DI SALUTE DEL PAZIENTE. LA DEONTOLOGIA MONDIALE IN LINEA CON QUANTO SOSTENUTO DALLA CONSULTA DI BIOETICA CON LA CAMPAGNA “IL BUON MEDICO NON OBIETTA”: ORA SI CAMBI ANCHE IN ITALIA Dopo la pausa forzata imposta dalla pandemia Covid-19, nella prima Assemblea Generale tenuta in presenza a Berlino nell’ottobre 2022, la World Medical Association ha approvato all’unanimità la 5a versione del Codice Internazionale di Etica Medica dopo quelli di Londra 1949, Sidney 1968, Venezia 1983, Pilanesberg 2006.

SULLA PRATICA DELLA MORTE MEDICALMENTE ASSISTITA IN ITALIA: RIFLESSIONI A MARGINE DEL 3° CASO DI SUICIDIO ATTUATO A TREVISO.

COMUNICATO STAMPA n. 11/2023 Torino, 25 luglio 2023 SULLA PRATICA DELLA MORTE MEDICALMENTE ASSISTITA IN ITALIA: RIFLESSIONI A MARGINE DEL 3° CASO DI SUICIDIO ATTUATO A TREVISO. Ora che anche la 3ª richiesta di suicidio medicalmente assistito, quella di Gloria di Treviso (Veneto), malata di cancro allo stadio finale, ha avuto adeguata risposta grazie all’aiuto del sempre generoso e coraggioso dr. Mario Riccio, che ha provveduto a fornire l’assistenza medica richiesta in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni, è opportuno fare un breve bilancio della situazione in Italia sulla tematica.

COMUNICATO STAMPA: 45 anni dopo 25 luglio 1978 nasce Louise Brown, la prima bimba da un programma di fecondazione in vitro

Cattolica, 24 luglio 2023 COMUNICATO STAMPA n. 10/2023 45 anni dopo 25 luglio 1978 nasce Louise Brown, la prima bimba da un programma di fecondazione in vitro Dagli studi di Robert Geoffrey Edwards Premio Nobel con Patrick Steptoe e Jean Purdy. La Fecondazione in vitro Ho avuto l’onore di conoscere Bob Edwards e di discutere spesso ed a lungo con lui in telefonate che ci facevamo con una qualche periodicità, prima quando dirigeva la clinica di Burn Hall e più tardi quando era Editor in Chief della sua importante Rivista. Di lui una cosa voglio ricordare che mi chiedeva spesso come andassero le cose in Italia circa la fecondazione assistita.  Io gli rispondevo che si facevano spesso audizioni di tecnici in parlamento come singoli e come società scientifiche. Quasi sempre ignorate dal parlamento. Lui mi confidava che “loro” (in Gran Bretagna) erano in questo senso più fortunati e che mai in occasione di richiesta di audizione tecnica su temi specifici da parte del parlamento alla loro società scientifica avevano avuto legiferazioni.

Comunicato Stampa: BUON COMPLEANNO, LOUISE!

Torino, 24 luglio 2023 COMUNICATO STAMPA n. 9/2023 25 LUGLIO 1978 – 2023: BUON 45° COMPLEANNO, LOUISE BROWN! La fecondazione in vitro ha cambiato la storia, perché il controllo della riproduzione umana ha aperto nuove opportunità al futuro dell’umanità. Superate le prime polemiche retrograde, è ora tempo di riorganizzare l’ambito riproduttivo, cominciando col non demonizzare la gravidanza per altri.

COMUNICATO STAMPA LA SEZIONE DI BELLUNO DELLA CONSULTA DI BIOETICA SOSTIENE IL PRIDE DEL 15 LUGLIO

Belluno, 30 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA n. 7/2023 LA SEZIONE DI BELLUNO DELLA CONSULTA DI BIOETICA SOSTIENE IL PRIDE DEL 15 LUGLIO Dalla primavera del 2022, anche grazie all’allentamento delle restrizioni imposte dal COVID, le persone hanno ripreso ad esprimere nelle piazze istanze di cambiamento e gli eventi più partecipati, non solo in Italia, sono i “PRIDE”, con un significativo cambio di denominazione: non più “Gay Pride” ma “Pride”, a rappresentare un allargamento della platea, perché l’affermazione di diritti di genere non è più una richiesta limitata a un gruppo ma accomuna tutti i cittadini.

Comunicato Stampa: BILANCIO DELLA SENTENZA DOBBS SULL’ABORTO DOPO UN ANNO

Torino, 23 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA n. 6/2023 24 GIUGNO 2023, BILANCIO DELLA SENTENZA DOBBS SULL’ABORTO DOPO UN ANNO: UN FALLIMENTO IMBARAZZANTE CHE SVUOTA LA PROSPETTIVA PRO-LIFE.   Un anno fa, il 24 giugno 2022, con la sentenza Dobbs vs Wade la Corte suprema ha rimandato ai singoli Stati americani il compito di decidere sull’aborto, cancellando la sentenza Roe vs Wade del 22 gennaio 1973 che per 49 anni, 5 mesi e 2 giorni ha garantito a tutte le donne americane il diritto all’aborto su base costituzionale. Al di là delle numerose manifestazioni pubbliche, alcune accompagnate da disordini che hanno fortemente diviso il paese, la sentenza Dobbs è presentata dai pro-life come un evento “niente meno che miracoloso” (Freiburger), che avrebbe “trasformato la nazione” (Dannenfelser) avvantaggiando la cultura della vita e bloccando la cultura della morte, e evitato circa 60.000 aborti (Marco Rubio). Insomma, da parte pro-life il bilancio della Dobbs è di gran lunga positivo, pur nella consapevolezza che ha segnato “la fine di un inizio” dal momento che l’aborto è stato fortemente limitato o pressoché vietato solo in 14 Stati su 50: anche i pro-life riconoscono che c’è quindi ancora molta strada da fare per arrivare all’obiettivo di evitare l’aborto. In realtà, togliendo la decisione sull’aborto alla Corte suprema (i giudici costituzionali) e ridando la parola agli elettori, la Dobbs si sta rivelando una vittoria di Pirro che si ritorce contro la stessa prospettiva pro-life: sorge il dubbio che i toni trionfali siano usati per mascherare oggettive difficoltà. Queste diventano palesi quando si considera che: In 36 Stati l’aborto è ancora largamente permesso; 8 Stati hanno modificato la legge, ammettendo l’aborto fino alla nascita; 4 Stati hanno inserito il diritto di aborto nella propria Costituzione (e altri lo stanno facendo); I pro-life stessi chiedono che si approvi una legge federali che proibisca l’aborto dopo la 15a settimana, lasciando aperta la possibilità ai singoli Stati di avere leggi più restrittive; I Democratici, dal canto loro, vogliono una legge federale che ammetta l’aborto con larghezza o anche fino alla nascita; Dal gennaio scorso, pur tra aspri contrasti, la RU-486 può essere recapitata per posta, così che entro le 10 settimane c’è l’aborto libero. La Corte suprema sta decidendo se vietare la distribuzione per posta negli Stati in cui l’aborto è vietato Quelli ricordati sono alcuni dei principali effetti sollecitati dalla Dobbs, che si è limitata a rendere molto più difficile l’aborto in 14 Stati, senza però affatto abolirlo nella nazione: ha creato gravissime difficoltà a circa 30 milioni di donne ma, dopo le elezioni di medio termine del novembre 2022, anche la “Susan B. Anthony Pro-Life America” (SBA), una delle maggiori associazioni pro-life degli Usa, chiede ai candidati alla Presidenza di promuovere una legge federale che ponga il limite delle 15 settimane, “che è un limite molto molto modesto […] se non s’impegnano a questo non avranno il sostegno della SBA” (Dannenfelser). A leggere queste dichiarazioni viene da dire che la Dobbs è stata è stata davvero “miracolosa”, ma in senso opposto a quello declamato dai pro-life. Infatti, ha qualcosa di “miracoloso” che i pro-life stessi propongano di ammettere l’aborto entro il limite delle 15 settimane. Accettato questo, il nucleo della proposta pro-life è svuotata dai suoi stessi proponenti. Ancor più interessante è che i pro-life sono giunti a questo risultato perché, senza questo limite delle 15 settimane, i possibili candidati alla Presidenza non sarebbero eletti: segno che pur dopo le tante dichiarazioni sulla “nuova giovane generazione pro-life” i cittadini e le cittadine non rinunciano al diritto di aborto. Quanto detto conferma che la Dobbs si è rivelata un fallimento imbarazzante per i pro-life, che forse speravano in una “riscossa popolare” contro l’aborto che invece non c’è proprio stata. Anzi, la reazione popolare è stata a favore della prospettiva opposta, la pro-choice che è fortemente sostenuta dall’Amministrazione americana, democratica, la quale dopo la Dobbs ha peraltro intensificato l’impegno perché l’Onu approvi l’aborto come nuovo diritto umano. Diverse fonti danno per ormai assodato che entro la fine del 2023 l’Onu includerà i “diritti riproduttivi” tra i diritti umani: questo passo certificherà il fallimento totale della Dobbs. Questo è il breve bilancio che può essere fatto nel primo anniversario della sentenza. Maurizio Mori Presidente

Comunicato Stampa: PERCHÉ NON VA UCCISA L’ORSA JJ4 IN TRENTINO

Milano, 30 aprile 2023 COMUNICATO STAMPA n. 4/2023 IMPARARE A RISPETTARE LA NATURA DIMINUENDO LE SOFFERENZE E INCENTIVANDO IL NUOVO PARADIGMA ETICO ATTENTO ALL’EQUILIBRIO AMBIENTALE. PERCHÉ NON VA UCCISA L’ORSA JJ4 IN TRENTINO Il giovane runner Andrea Papi, lo scorso 5 aprile, in Trentino, è stato aggredito e ucciso dall’orsa JJ4. La disgrazia ci ricorda che l’interazione dell’uomo con l’ambiente e gli animali può essere pericolosa, e anche letale. Il Presidente della Regione ha reagito disponendo l’uccisione immediata dell’orsa, quasi si trattasse di una persona da punire con la pena più severa immaginabile e non ci fossero alternative praticabili. La decisione sembra porsi come misura esemplare per riaffermare il predominio umano. Contro questa tendenza, ricordiamo che non si risolvono i problemi dell’interazione tra l’uomo e il mondo animale con forme meramente repressive. Bisogna contemperare i diversi interessi in conflitto: è chiaro che l’uccisione di esseri umani è da evitare, ma vanno implementate forme alternative di sicurezza che possano salvaguardare le esigenze umane senza causare sofferenze inutili agli animali coinvolti. Sulla scorta del nuovo testo costituzionale, che espressamente prevede la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi” come dovere della Repubblica e che lo Stato disciplini “i modi e le forme di tutela degli animali”, auspichiamo che si incentivi lo studio scientifico delle modalità con cui si possa convivere in un equilibrio rispettoso degli interessi di tutti. Lo scorso 14 aprile il TAR di Trento ha sospeso l’ordinanza con cui l’8 aprile era stato disposto l’abbattimento dell’orsa JJ4, accogliendo in fase cautelare il ricorso di alcune associazioni animaliste. La sospensiva sarà efficace fino al prossimo 11 maggio, data in cui la causa sarà discussa nel merito. Il 27 aprile il Presidente della Regione ha però ribadito la propria determinazione a uccidere l’orsa, firmando un decreto che dispone nuovamente l’abbattimento dell’animale, da eseguirsi tuttavia solo dopo l’udienza dell’11 maggio. La Sezione Milanese della Consulta di Bioetica spera che i giudici amministrativi blocchino la decisione della Regione, riconoscendo che ci sono altri modi per tutelare la sicurezza pubblica e che, a fronte di un dovere, anche costituzionale, di tutela dell’ambiente e degli animali, l’abbattimento è una reazione sproporzionata. Le Coordinatrici della Sezione Milanese Lavinia Del Corona Francesca Minerva Scarica il comunicato stampa in pdf

Comunicato Stampa: BRAVA AIFA !

BRAVA AIFA ! LA CONTRACCEZIONE GRATUITA È GARANZIA PER LA SALUTE SESSUALE DELLE DONNE CHE FAVORISCE L’ALLARGAMENTO DEI DIRITTI RIPRODUTTIVI. BASTA CON RIMBROTTI ARCAICI DI UNA ESIGUA MINORANZA DI VITALISTI Sabato 22 aprile 2023   Ieri, in occasione della 8a Giornata Nazionale per la salute della donna, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha stabilito di rendere gratuita la contraccezione orale per le donne di tutte le fasce d’età. La stampa ha insistito sul costo modesto dell’iniziativa, ma più che rilevare quest’aspetto è importante sottolineare che il passo compiuto segna una nuova attenzione verso la salute sessuale delle donne. Grazie alla contraccezione gratuita e sicura, la sessualità rientra ancora di più nell’ambito del controllo umano, e viene sottratta ai presunti dinamismi intrinseci che per millenni hanno regolato la riproduzione e che a lungo sono stati sacralizzati. Aver assicurato la gratuità della contraccezione è una crescita di civiltà, che fa entrare l’Italia in una fase nuova di maggiore consapevolezza circa la tutela dovuta alla salute sessuale. A dire il vero già da tempo (come minimo dallo scorso ottobre) la procedura avrebbe dovuto entrare in azione, ma gli scrupoli al riguardo ne hanno ritardato il processo fino a ieri. Fa piacere rilevare che la notizia è stata accolta con grande favore dall’opinione pubblica, salvo un piccolo gruppo minoritario come l’associazione Pro vita e Famiglia che in un comunicato ha protestato, rilevando che «non c’è nulla di più pericoloso per la salute delle donne che banalizzare temi che impattano sulla loro pelle, come aborto, contraccezione, gender e prostituzione. In questo quadro è altrettanto grave e pericolosa la decisione dell’Aifa di rendere la pillola anticoncezionale gratuita. Come è possibile conciliare la pillola contraccettiva “libera e gratuita” come panacea di tutti i mali, senza sottolineare i gravi effetti collaterali fisici e psicologici che possono portare fino a depressione e istinti suicidari?» In quest’affermazione si mescolano indebitamente problemi diversi cercando di creare confusione, ma soprattutto colpisce l’apriorismo ideologico di tale affermazione, che comunque rivela come ormai neanche i pro-life fanno più appello al valore della sacralità della vita e alla dignità della procreazione per difendere la loro tesi, ma ricorrono a ragioni di tipo sanitario. Al riguardo basta dire che forse, in fatto di salute e di effetti collaterali, gli esperti AIFA hanno competenze di gran lunga maggiori dei sorridenti pro-life che continuano a proporre tesi arcaiche e ideologiche. BRAVA AIFA per il progresso attuato per tutte le donne italiane e per l’intero paese. Adesso l’auspicio è che dopo questo importante passo si passi a un più solido allargamento dei diritti riproduttivi per garantire un ulteriore avanzamento della responsabilità genitoriale. Maurizio Mori Presidente

LA GESTAZIONE PER ALTRI È FORMA DI RIPRODUZIONE ASSISTITA ETICAMENTE BUONA, CHE VA REGOLATA CON OCULATEZZA:

Torino, 20 marzo 2023 COMUNICATO STAMPA n. 2/2023 LA GESTAZIONE PER ALTRI È FORMA DI RIPRODUZIONE ASSISTITA ETICAMENTE BUONA, CHE VA REGOLATA CON OCULATEZZA: BASTA CON ARCAICI RICATTI SULLA PELLE DI GENITORI E BAMBINI! L’IDEA DEL DIVIETO UNIVERSALE È LA SOLITA BOUTADE ANALOGA A CHI VOLEVA IL DIVIETO UNIVERSALE DELLA FECONDAZIONE ASSISTITA, E PRIMA ANCORA DELLA LIBERTÀ DELLE DONNE Con la nota attenzione per i diritti di tutte le persone, l’Unione Europea sta proponendo una norma valida in tutt’Europa che garantisca a tutti i nati l’uguaglianza di status: a ciascun nato nell’Unione devono essere garantiti eguali diritti a prescindere dalla modalità di nascita, e basta con le discriminazioni tra figli legittimi, illegittimi, adulterini, naturali, e altre sciocchezze simili!

Comunicato stampa: LA VOLONTÀ DELLA PERSONA PREVALE SU TUTTO.

Massa Carrara, 6 febbraio 2023 COMUNICATO STAMPA n. 1/2023 LA VOLONTÀ DELLA PERSONA PREVALE SU TUTTO, ANCHE IN CASO DI SCIOPERO DELLA FAME: Così è per l’etica, la deontologia e il diritto   Oggi, 6 febbraio 2023, Beppino Englaro ha ricordato su La Repubblica la vicenda di Eluana che si è conclusa il 9 febbraio del 2009 dopo più di 17 anni trascorsi in stato vegetativo permanente. Ha sottolineato la battaglia condotta da lui e da sua moglie per far rispettare la volontà della figlia che si era espressa chiaramente prima dell’incidente di non volere essere sottoposta a trattamenti sanitari che la mantenessero in vita in quelle condizioni in cui purtroppo poi si è trovata. La nota sentenza della Cassazione del 2007, n. 21748, sulla vicenda ha stabilito senza ombra di dubbio che la volontà dell’interessato, maggiorenne, capace di intendere e volere, in merito alle cure non può essere disattesa anche quando questa ha come conseguenza la morte. Ed ha riconosciuto il valore della volontà dell’incapace espressa antecedentemente alla perdita della capacità di esprimersi. Successivamente, i codici deontologici dei medici e degli infermieri si sono allineati a tali precetti, e, nel 2017, la legge 219 ha ribadito che: non si può prescindere dal consenso informato per qualsiasi atto sanitario rivolto al paziente; che questi ha diritto di rifiutare qualsiasi trattamento anche salva vita come la nutrizione e idratazione artificiale; e che le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) sono legittime e non possono essere disattese essendo vincolanti per i medici. Alla luce di questo quadro etico giuridico normativo non si comprende come possa essere invocato da qualcuno il trattamento sanitario obbligatorio per superare la volontà di chiunque, anche di chi è in carcere, di attuare lo sciopero della fame; come si possa pensare di non tenere conto della DAT nella quale l’interessato ha espresso chiaramente di non volere essere sottoposto ad alimentazione forzata; come si tralasci il fatto che il codice deontologico dei medici vigente, all’art. 53, fa divieto agli stessi di assumere iniziative costrittive e di collaborare a “procedure coattive di alimentazione e nutrizione artificiale”. Mariella Immacolato Direttivo Consulta di Bioetica Onlus