Comunicato stampa: SUI TEMI BIOETICI AVANZANO I DIRITTI UMANI

Torino, 10 dicembre 2022

COMUNICATO STAMPA n. 12/2022

SUI TEMI BIOETICI AVANZANO I DIRITTI UMANI:
Sul matrimonio paritario in USA e
sull’aborto in Francia, Spagna e Malta.

SOLO IN ITALIA L’ONDA REAZIONARIA?!?

Oggi, 10 dicembre 2022 ricorre il 74° anniversario della proclamazione dei diritti dell’uomo, giorno quest’anno dedicato al tema: “Dignità, libertà e giustizia per tutti”. Al riguardo ci sono eventi importanti come quelli in Iran, in Ucraina e in altre parti del mondo riguardanti i diritti umani alla base della socialità.

Per quanto attiene ai temi bioetici è qui opportuno ricordare che l’8 dicembre 2022, la Camera degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva con 258 si e 169 no il Respect for Marriage Act (RMA), nuova legge federale che regola il matrimonio paritario in tutti gli Stati della confederazione, per evitare che un eventuale ribaltamento della sentenza Obergefell v. Hodges (2015) da parte nuova della Corte Suprema potesse creare problemi e discriminazioni al riguardo, come sta avvenendo con l’aborto dopo che la Dobbs (2022) ha ribaltato la storica Roe v. Wade (1973). Il Senato aveva approvato l’RMA la settimana scorsa con 61 sì e 36 no, e ora manca solo la firma del presidente Biden, che ha dichiarato di essere disponibile a firmarla “con prontezza e orgoglio” (promptly and proudly).

Il passo compiuto è fondamentale non solo per il contenuto in sé della nuova legge, che garantisce il rispetto del matrimonio a prescindere dal genere, ma anche perché è stata votata anche da una significativa parte di Repubblicani: 39 alla Camera e 12 al Senato. Ciò indica che su questi temi bioetici concernenti la parità di genere i conservatori cominciamo a cambiare posizione e accettano le posizioni innovative: si è rotto il muro di opposizione netta tra progressisti e conservatori.

Qualcosa di simile è capitato in Francia, dove il 24 novembre scorso l’Assemblea Nazionale ha approvato l’idea di mettere in Costituzione il diritto di aborto, dopo che Macron a gennaio scorso aveva proposto di inserirlo nella Carta dell’Unione europea. Anche qui interessante non è solo il passo in sé, ma che su 577 deputati, la proposta sia stata approvata con 337 sì, 32 no, 18 astenuti e 190 assenti. Ancora più interessante è che il partito conservatore Rassemblement national si è spaccato: la stessa Marine Le Pen si è pronunciata a favore della proposta, e degli 89 deputati in forza al partito ben 38 hanno votato sì, 23 no, 13 astenuti e 15 assenti. Anche in Francia la destra si apre ai diritti riproduttivi, che è prevedibile siano presto riconosciuti come “diritti umani”.

Anche la Spagna, infatti, sta approvando una nuova legge sulla “salute sessuale e riproduttiva e sull’interruzione volontaria della gravidanza” che riforma in modo organico l’intero ambito allargando la libertà della donna. Infine, si prevede che entro la fine dell’anno 2022 anche Malta (ultimo Stato in Europa a vietare l’aborto) approvi una legge che assicuri almeno i diritti riproduttivi minimali.

Non è qui il caso di dilungarsi su altre positive novità che bollono in pentola in altri paesi, ma va rilevato che i diritti sessuali e riproduttivi si vanno sempre più affermando. I fatti ricordati sollecitano l’Italia a darsi una mossa per allinearsi sulle varie tematiche aperte, dal matrimonio paritario all’allargamento dei diritti riproduttivi e al fine-vita. Sollevano inoltre alcune domande: mentre in giro nel mondo si riscontra una vivace attenzione al progresso morale, come mai da noi in Italia si registra immobilismo o anche regressione? Mentre in Francia il diritto d’aborto entra in Costituzione, da noi sentiamo voci che ancora ripropongono l’adozione post-partum come rimedio: l’Italia è forse entrata in una fase di recessione morale?

Maurizio Mori
Presidente

 

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