LA VITA AL TRAMONTO

Sabato 1 aprile ore 18.00 presso la Sala Caffè Letterario – Piazza del Popolo di Fermo (sotto l’Arco dell’Orologio) si terrà un Incontro con la cittadinanza sul tema della cura, della responsabilità e dell’autonomia nel fine vita

Comunicato stampa: LA VOLONTÀ DELLA PERSONA PREVALE SU TUTTO.

Massa Carrara, 6 febbraio 2023 COMUNICATO STAMPA n. 1/2023 LA VOLONTÀ DELLA PERSONA PREVALE SU TUTTO, ANCHE IN CASO DI SCIOPERO DELLA FAME: Così è per l’etica, la deontologia e il diritto   Oggi, 6 febbraio 2023, Beppino Englaro ha ricordato su La Repubblica la vicenda di Eluana che si è conclusa il 9 febbraio del 2009 dopo più di 17 anni trascorsi in stato vegetativo permanente. Ha sottolineato la battaglia condotta da lui e da sua moglie per far rispettare la volontà della figlia che si era espressa chiaramente prima dell’incidente di non volere essere sottoposta a trattamenti sanitari che la mantenessero in vita in quelle condizioni in cui purtroppo poi si è trovata. La nota sentenza della Cassazione del 2007, n. 21748, sulla vicenda ha stabilito senza ombra di dubbio che la volontà dell’interessato, maggiorenne, capace di intendere e volere, in merito alle cure non può essere disattesa anche quando questa ha come conseguenza la morte. Ed ha riconosciuto il valore della volontà dell’incapace espressa antecedentemente alla perdita della capacità di esprimersi. Successivamente, i codici deontologici dei medici e degli infermieri si sono allineati a tali precetti, e, nel 2017, la legge 219 ha ribadito che: non si può prescindere dal consenso informato per qualsiasi atto sanitario rivolto al paziente; che questi ha diritto di rifiutare qualsiasi trattamento anche salva vita come la nutrizione e idratazione artificiale; e che le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) sono legittime e non possono essere disattese essendo vincolanti per i medici. Alla luce di questo quadro etico giuridico normativo non si comprende come possa essere invocato da qualcuno il trattamento sanitario obbligatorio per superare la volontà di chiunque, anche di chi è in carcere, di attuare lo sciopero della fame; come si possa pensare di non tenere conto della DAT nella quale l’interessato ha espresso chiaramente di non volere essere sottoposto ad alimentazione forzata; come si tralasci il fatto che il codice deontologico dei medici vigente, all’art. 53, fa divieto agli stessi di assumere iniziative costrittive e di collaborare a “procedure coattive di alimentazione e nutrizione artificiale”. Mariella Immacolato Direttivo Consulta di Bioetica Onlus

Comunicato stampa: BASTA DISCRIMINAZIONI INIQUE SULLE SOFFERENZE DEI MORENTI.

Torino, 9 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA 11-2022 BASTA DISCRIMINAZIONI INIQUE SULLE SOFFERENZE DEI MORENTI: LA COSIDDETTA “CINTURA PROTETTIVA DEI FRAGILI” SI TRADUCE IN OPPRESSIONE PER CHI SOFFRE MA NON RIENTRA NEI CRITERI STABILITI DALLA CORTE COSTITUZIONALE Un altro cittadino italiano, Massimiliano, 44enne toscano affetto da malattia neurodegenerativa, è stato accompagnato ieri da soci dell’Associazione Luca Coscioni in Svizzera per poter accedere al suicidio assistito, perché da anni sofferente senza però soddisfare tutti i criteri stabiliti dalla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale sul caso Dj Fabo. In un video trasmesso da vari telegiornali (e visibile QUI) ha espresso con chiarezza le proprie ragioni: fortuna che c’è l’Associazione Coscioni che svolge ruolo di supplenza per alleviare sofferenze inaccettabili in una società civile.

Suicidio assisitio. L’esperienza della Asl Toscana Nord Ovest che ha “già” applicato la sentenza della Corte Costituzionale

di Mariella Immacolato – pubblicato su Quotidiano Sanità del 10.02.2022.  Con una apposita delibera la Asl toscana ha infatti dato attuazione a quanto indicato dalla sentenza del 2019 che ha aperto la strada all’aiuto medico al suicidio e fornire così un ulteriore contributo per sciogliere il nodo del parere del Comitato Etico sollevato anche dalla recente proposta di decreto del ministro Speranza

Comunicato Stampa: PERCHÉ VA RIPENSATO IL CODICE ETICO DI PRIORITÀ IN CASO DI SCELTA TRAGICA: UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE.

PERCHÉ VA RIPENSATO IL CODICE ETICO DI PRIORITÀ IN CASO DI SCELTA TRAGICA: UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE. Torino, 17 gennaio 2022 Siamo nel mezzo della quarta ondata Covid-19, e per ora sembra che ce la si possa fare a superare il picco senza troppe difficoltà: qualcuna c’è stata, ma poca cosa rispetto al passato. Mentre tutti auspichiamo il meglio, non sappiamo esattamente come evolverà la situazione, e il primo interrogativo da porsi riguarda se sia opportuno o no chiedersi che cosa è giusto fare qualora si verificasse la soluzione peggiore. C’è chi dice che non va bene esplorare simili ipotesi di scuola, perché così facendo si può creare sconcerto o altre reazioni sconvenienti.