Comunicato Stampa: PERCHÉ VA RIPENSATO IL CODICE ETICO DI PRIORITÀ IN CASO DI SCELTA TRAGICA: UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE.

PERCHÉ VA RIPENSATO IL CODICE ETICO DI PRIORITÀ IN CASO DI SCELTA TRAGICA:

UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE.

Torino, 17 gennaio 2022

Siamo nel mezzo della quarta ondata Covid-19, e per ora sembra che ce la si possa fare a superare il picco senza troppe difficoltà: qualcuna c’è stata, ma poca cosa rispetto al passato. Mentre tutti auspichiamo il meglio, non sappiamo esattamente come evolverà la situazione, e il primo interrogativo da porsi riguarda se sia opportuno o no chiedersi che cosa è giusto fare qualora si verificasse la soluzione peggiore. C’è chi dice che non va bene esplorare simili ipotesi di scuola, perché così facendo si può creare sconcerto o altre reazioni sconvenienti.

Un’analisi razionale osserva che, invece, è prudente e opportuno scandagliare le varie ipotesi possibili e riflettere su di esse per essere preparati a affrontare meglio la situazione qualora si presentasse. In questa prospettiva è saggio chiedersi che cosa è giusto fare nel caso in cui ci si trovasse nella malcapitata ipotesi di dover scegliere a chi assegnare l’unico letto disponibile di rianimazione o l’unico presidio salvavita rimasto di fronte a due o più pretendenti.

In queste situazioni di scelta tragica la regola generale è di dare la priorità a chi ha più probabilità di farcela, privilegiando l’accesso alle terapie intensive a chi ha maggiori possibilità di avvalersene. Ma questa regola vale sempre o a volte richiede di essere qualificata? Prendiamo un esempio: supponiamo di avere un solo mezzo disponibile, e di ricevere la richiesta urgente di elisoccorso per soccorrere un appassionato di sport estremo o un pompiere che si è ferito mentre sta facendo il proprio dovere. Sappiamo che, se soccorsi subito, sia l’uno che l’altro hanno eguale probabilità di farcela: dove mandare l’elicottero?

Gli sport estremi sono leciti e nulla da dire al riguardo, ma chi li pratica sa di esporsi a rischi maggiori: sceglie di affrontarli, sa che cosa ciò comporta e se ne deve assumere la responsabilità. L’unico elisoccorso disponibile va mandato a chi è stato ferito mentre stava compiendo il proprio dovere, e non a chi si è volontariamente esposto a rischi maggiori.

Sia chiaro: è sempre meglio evitare di trovarsi di fronte alla scelta tragica, e avere due o più elicotteri a disposizione. L’auspicio è che si riesca sempre a curare tutti, ma chi rifiuta volontariamente il vaccino anti Covid sa che così facendo si espone a rischi maggiori di cui deve assumersi la responsabilità. È il rispetto per quella scelta che impone di dare la precedenza a chi si trova a richiedere il soccorso pur avendo evitato di mettersi nelle situazioni di maggior rischio.

Può darsi ci siano altre considerazioni contrarie a quelle proposte, che al momento non sono emerse. Sul tema la Consulta di Bioetica non ha una posizione specifica e l’osservazione proposta vuole essere un contributo alla discussione razionale e pacata che speriamo si arricchisca presto di altre riflessioni.

Mariella Immacolato (Massa-Carrara)
Maurizio Mori (CBO Torino)
Paolo Malacarne (CBO Pisa)
Giuliana Pitacco (CBO Trieste)
Mino Orlando (CBO Novi Ligure)
Maria Luisa Trentin (Vicenza)
Maria Teresa Busca (CBO Torino)
Luca Baltieri (Trento)
Demetrio Neri (CBO Reggio Calabria)
Lucia De Zen (CBO Trieste)
Consuelo Luverà (CBO Messina)
Massimo Sartori (CBO Varese)
Palma Sgreccia (Roma)
Piero Di Blasio (CBO Napoli)
Eugenio Pucci (Macerata)

Pubblicato anche su Quotidiano Sanità

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Dal Prof. Maurizio Mori

Ai soci della Consulta di Bioetica Onlus  e al gruppo di interessati che seguono le attività dell’Associazione è stato inviato ieri un documento dal titolo: PERCHE’ VA RIPENSATO IL CODICE ETICO DI PRIORITA’.

Il documento ha ricevuto molte reazioni per lo più favorevoli non fosse altro perché sollecita la riflessione su un tema importante, e alcuni hanno chiesto di poterlo sottoscrivere. Mentre prendiamo atto che il documento (ripreso anche da Quotidiano Sanità) ha riscosso notevole attenzione, precisiamo quanto segue:
  1. il documento è nato dallo scambio di vedute interno alla Consulta di Bioetica, ma non rappresenta affatto la posizione dell’Associazione, che sul tema NON HA una specifica posizione.
  2. Il documento è stato firmato anche da non iscritti alla Consulta di Bioetica, e è aperto alla sottoscrizione di chiunque (socio o no) ne condivida la finalità: per farlo inviare mail alla Segreteria.
  3. Il documento verrà pubblicato su Bioetica. Rivista interdisciplinare con l’elenco completo dei sottoscrittori, assieme a altra documentazione e a contributi vari. La Rivista dedicherà spazio alla riflessione.
  4. La Consulta di Bioetica aprirà un Gruppo di Studio per approfondire la tematica (tempi e modi saranno comunicati appena possibile: chi fosse interessato è pregato di comunicare l’interesse alla Segreteria).
Sono molto contento dell’iniziativa promossa, ringrazio tutti per l’attenzione.
maurizio mori

 

 

3 thoughts on “Comunicato Stampa: PERCHÉ VA RIPENSATO IL CODICE ETICO DI PRIORITÀ IN CASO DI SCELTA TRAGICA: UN CONTRIBUTO ALLA RIFLESSIONE.”

  1. il tema è di grande rilevanza, spiace che sia corredato da un esempio limite e banale: e se a decidere la priorità fosse un addetto del112 “amante degli sport estremi”? o se a gestire l’emergenza Covid fosse un sanitario contrario al vaccino? credo che basare un’eventuale a decisione sulla priorità su “giudizi” morali o valoriali (relativi) meriti una riflessione più approfondita.

  2. Sono assolutamente in accordo con i contenuti del comunicato stampa/contributo della Consulta.
    Potremmo anche discutere la seguente ipotesi (accademica): i no-vax dovrebbero sottoscrivere una “DAT” con cui dichiarano di rifiutare cure intensive qualora contraessero l’infezione e sviluppassero una malattia severa?

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