In ricordo di Luca Benci – convegno

Il convegno è stato organizzato dall’Ordine interprovinciale delle professioni infermieristiche Firenze–Pistoia, in modalità mista con circa quaranta persone in presenza in una sala maestosa e perfettamente attrezzata alla sicurezza, e altri circa seicento collegamenti in remoto: segno tangibile dell’attenzione a Luca.

 

28 SET – Si è tenuta il 26 settembre presso Spazio Reale a Campi Bisenzio, appena fuori Firenze, una Giornata di incontro e di studio in onore della memoria di Luca Benci, giurista-ex-infermiere e nostro editorialista per diversi anni morto il 28 febbraio scorso dopo breve malattia a 59 anni.

La Giornata è stata organizzata dall’Ordine interprovinciale delle professioni infermieristiche Firenze–Pistoia, in modalità mista con circa quaranta persone in presenza in una sala maestosa e perfettamente attrezzata alla sicurezza, e altri circa seicento collegamenti in remoto: segno tangibile dell’attenzione a Luca.

Ha aperto i lavori Danilo Massai, presidente OPI interprovinciale Firenze-Pistoia, che ha illustrato il significato della Giornata e sottolineato l’importanza del contributo dato da Luca Benci, fiorentino colto, sempre gioviale e ironico.

Ha poi preso la parola e la direzione dei lavori Daniele Rodriguez, che con Benci ha collaborato a lungo e intensamente. In un ampio intervento Rodriguez ha dapprima illustrato i diversi ambiti degli interessi di Benci, per poi passare a immaginare che cosa Luca avrebbe detto sulla questione del Covid-19.

Purtroppo la malattia ha devastato l’esistenza di Benci prima che il Covid diventasse questione attuale da noi, ma l’applicazione del suo modo di prospettare le cose ci dà indicazioni per abbozzare alcune soluzioni. E Rodriguez ci ha provato con efficacia e la consueta maestria oratoria.

Sono seguiti gli interventi in presenza di colleghi e amici tra cui Laura D’Addio, Valentina Basile, Antonio Panti, Leonardo Capaccioli, Paola di Giulio, Maurizio Mori, Marcello Bozzi e altri ancora intervenuti da remoto.

Luca Benci si era speso in varie direzioni, dalla formazione ai problemi dell’ostetricia, per non parlare di quelli connessi alle riforme costituzionali e al Referendum 2016 (cui dedicò un originale pamphlet), per non parlare dell’impegno al Consiglio superiore di sanità in cui è stato presente fino all’ultimo cercando di non far mancare il contributo.

In ciascun intervento sono stati ricordati episodi di vita che danno la cifra della personalità: D’Addio ha sottolineato come Luca fosse sempre pronto a favorire l’empowerment di chi si trovava in situazioni di fragilità;  Di Giulio ha sottolineato la grande capacità di contemperare prospettive di ampio respiro con l’attenzione ai dettagli; Mori l’importante contributo dato alla Consulta di Bioetica Onlus in varie occasioni, e segnatamente nell’organizzazione del primo incontro della campagna “Il buon medico non obietta” nel giugno 2012. Il prossimo convegno nazionale dell’Associazione sarà dedicato a Luca Benci e a Carlo Flamigni, soci che hanno dato contributi significativi alla bioetica laica.

Integerrimo e rigoroso, Benci è stato uomo generoso e dedito al coordinamento delle persone per consentire il loro benessere e non come mezzo per averne vantaggi. Coerente fino alla fine, ha sempre sostenuto le proprie idee non sottraendosi a eventuali critiche e pagando per le posizioni sostenute.

Al termine dell’incontro Rodriguez ha riproposto l’appello, lanciato all’inizio dei lavori da Danilo Massai, a conservare eventuali documenti, mail o altro di Benci in vista di una possibile realizzazione di un Fondo Benci che raccolga il materiale prodotto.

In questa prospettiva già si è collocato QS, che ha messo a disposizione tutti gli articoli pubblicati da Benci sul giornale telematico, ma altro si può fare (come apprestare la bibliografia dei suoi scritti) al fine di non disperdere il prezioso patrimonio culturale elaborato da Luca Benci, grande studioso militante di diritto e di bioetica.

28 settembre 2020
© Riproduzione riservata

 

Leggi l’articolo su Quotidiano Sanità