Comunicato Stampa: È URGENTE GARANTIRE A TUTTE LE DONNE I DIRITTI RIPRODUTTIVI

COMUNICATO STAMPA n. 9-2021

Torino, 24 novembre 2021

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE:

È URGENTE GARANTIRE A TUTTE LE DONNE I DIRITTI RIPRODUTTIVI

Domani, 25 novembre come ogni anno si celebra per iniziativa dell’Onu la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’impegno al riguardo è quanto mai attuale, in quanto ancora troppi sono i femminicidi e in generale le situazioni di violenta oppressione delle donne. Queste pratiche affondano le radici in una cultura millenaria ormai obsoleta che, senza essere stata mai contrastata efficacemente, ha stabilito l’inferiorità della donna rispetto all’uomo. Questi pregiudizi sono purtroppo ancora diffusi: vanno denunciati e combattuti con forza e decisione.

La Consulta di Bioetica Onlus sottolinea che un passo decisivo per eliminare la violenza contro le donne sta nel garantire i diritti riproduttivi e il ricorso all’aborto sicuro e legale. Questo punto è stato affermato anche dal Parlamento Europeo nella risoluzione approvata a larga maggioranza (427 sì, 119 no, 140 astenuti) il 16 settembre 2021 in cui si afferma che 

“la coercizione riproduttiva e la negazione di un’assistenza all’aborto sicuro e legale costituiscono anch’esse una forma di violenza di genere […e ] condanna con vigore gli attacchi ai diritti delle donne e alla parità di genere nell’Unione, in particolare il regresso riguardo alla salute sessuale e riproduttiva delle donne e ai diritti connessi e il divieto di fatto di un aborto sicuro e legale in Polonia” (n. 39).

In linea con queste indicazioni, un modo per contrastare la violenza di genere è attuare al più presto un sostanziale ripensamento della legge 194 in modo da garantire alla donna l’autodeterminazione riproduttiva. Per questo la Consulta di Bioetica Onlus ritiene sia giunto il tempo di rompere gli indugi e di pensare a modificare la L. 194/78 al fine di togliere i vincoli posti alla libertà della donna da norme come la cosiddetta “obiezione di coscienza”: vincoli che in certe situazioni diventano a una vera e propria violenza di genere. Non c’è nulla di ammirevole nella “obiezione” alla richiesta di aiuto della donna o nel negare un servizio sanitario. Molto più nobile è l’“impegno coscienzioso” del medico a tutela della salute riproduttiva.  

L’aborto è un diritto e non un mero “rimedio” a un presunto errore intercorso. È a partire da quest’assunto che si può trovare un modo concreto per contrastare efficacemente la violenza contro le donne.

Maurizio Mori
Presidente