“Meglio vaccinare prima i liceali”. Il prof di etica: salviamo i giovani

Mori, docente di filosofia morale “Il criterio migliore?. Puntare sul numero di anni . che restano da vivere”

“L’ho detto a dicembre e a maggior ragione lo ripeto oggi: meglio vaccinare un liceale che un vecchio come me”. Maurizio Mori ha 70 anni, insegna Filosofia morale all’università di Torino ed è presidente della Consulta di Bioetica. E’ un uomo abituato a considerare gli aspetti del vivere civile senza preconcetti. E senza timore di apparire controcorrente.

Perché dice: a maggior ragione oggi?

“Rispetto a due mesi fa la pandemia ha preso una direzione diversa dal punto di vista clinico. La variante inglese del Covid, diventata dominante, attacca i giovani molto più del virus della prima ondata. Particolare non da poco. Riflettere sull’etica significa pesare con grande attenzione gli elementi a disposizione”.

Va riconsiderato l’ordine delle vaccinazioni?

“La lista originaria vedeva al primo posto i sanitari, seguiti dagli ospiti delle residenze per anziani, gli over 80 e infine il personale scolastico e gli studenti. Questa classifica va ripensata. Specie se non ci sono vaccini disponibili per tutti, come accade nel momento attuale”.

Prima le donne e i bambini sulla scialuppa?

“Non aderisco alla retorica della generazione da salvare, privata del contatto fisico con il compagno di banco. I ragazzi sono tecnologicamente attrezzatissimi: il loro rapporto con il mondo esterno si svolgeva prevalentemente sul web già in tempo di pace. Non è questione di socializzazione quanto di giustizia distributiva. Dobbiamo stabilire le priorità per le vaccinazioni? Bene, il criterio migliore è puntare sul numero degli anni che restano da vivere, anziché su quello delle vite da salvare”.

Quindi largo alla fascia 16-18 anni come sta facendo Israele?

“Nelle passate pandemie era la Natura con la sua falce a decidere. Oggi ci sono i vaccini, che dovremo ripetere ogni anno come per l’influenza stagionale. E le grandi multinazionali ragionano in base al profitto, a differenza di Sabin che diceva: non posso brevettare il sole”.

Quindi?

“Scegliere chi vaccinare è più che mai fondamentale. Ma c’è un altro problema rispetto alla gestione della salute pubblica: a chi spetta scegliere e secondo quali criteri?”.

E gli anziani?

“Le persone fragili vanno tutelate, ci mancherebbe. Nel mucchio ci sono anch’io e mi voglio bene. I media raccontano con molta enfasi il vaccino somministrato ai centenari: è giusto offrire dei simboli, celebrare una liturgia comunicativa. Però la protezione si ottiene anche rimanendo a casa, specie chi non ha più una attività lavorativa per raggiunti limiti di età”.

Più giusto chiudere un supermercato nel weekend o una scuola tutta la settimana?

“Davvero non so rispondere. Certo decidere di chiudere la scuola è più semplice, ma dubito che serva a garantire l’immunità”.

Quotidiano.net

1 thoughts on ““Meglio vaccinare prima i liceali”. Il prof di etica: salviamo i giovani”

  1. Interessante posizione ‘controcorrente’ questa di Maurizio Mori, che meriterebbe di essere dibattuta.
    Di certo potrebbe essere promossa e sostenuta solo dal basso, cioè da un gruppo di ‘vecchietti sensibili’ in nome della solidarietà intergenerazionale perché un’istituzione democratica che adottasse il criterio della priorità ai giovani sarebbe tacciata di insensibilità di fronte alla fragilità della tarda età.

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