LA MORTE E IL MORIRE ARGOMENTI DI VITA

La Legge 219 da due anni permette di redigere le “ultime” volontà riguardanti il nostro corpo e la personale visione del nostro morire, in contrasto alla diffusa tendenza
a minimizzare la sofferenza e a ritenere patologica ogni espressione di fatica e malessere.

Oggigiorno troppo frequentemente ci si dimentica di vivere, concentrandosi nel culto del benessere e dell’eterna gioventù. La vera tristezza dell’uomo appare quindi alla fine della vita, quando spesso è impaurito, vergognoso del proprio stato e del proprio dolore; quando è solo, come se la morte fosse oscena o contagiosa, spesso senza chiarimenti o congedi rappacificanti, e su tutto tardivi e irreparabili rimorsi.

Raramente si incontrano persone che camminano serenamente verso la morte, che siano credenti o no. Tutto ciò dovrebbe far meditare sulle dinamiche che permettono invece di arrivare alla fine della vita con serena accettazione.

Ecco la necessità e il piacere di confrontarci sul senso della vita, della morte, della malattia e della cura!

Ecco il desiderio di organizzare un “banchetto di sapienza”, di vivere un momento di confronto collegiale, senza giudizio o pregiudizio.

Quanto sopra è la trama del nostro pomeriggio insieme, dove i relatori saranno liberi di tracciare l’ordito del loro contributo: saranno numerosi e insostituibili, e per questo motivo sono stati creati quattro gruppi di dialogo, in base all’ambito specialistico
e all’attitudine personale. I diversi punti di vista apriranno alla riflessione, sollecitando e arricchendo tutti i presenti.

Evento a cura della Cellula Coscioni di Como

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