Kurt Baier e la morale come sistema di ragioni pratiche

Martedì 12 marzo, Politeia Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica e il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Milano organizzano una tavola rotonda in occasione della pubblicazione del volume di Kurt Baier, dalle ore 15:30 alle ore 17:30, presso la  Biblioteca di Politeia Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono, 7.

La partecipazione è libera fino ad esaurimento posti e previa iscrizione al seguente indirizzo: info@politeia-centrostudi.org

La tavola rotonda presieduta da Mario Ricciardi dell’Università di Milano, vedrà gli interventi di Maria Zanichelli (Università degli Studi di Parma, Piergiorgio Donatelli della Sapienza Università di Roma, Roberto Mordacci  (Università Vita-Salute San Raffaele) e Maurizio Mori dell’Università degli Studi di Torino.

 

 

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Kurt Baier (1917-2010) è stato uno dei più influenti e prestigiosi filosofi morali del secondo dopoguerra. Esiliatosi da Vienna dopo l’Anschluss nel 1938, studia a Melbourne e Oxford, partecipa alla Seconda guerra mondiale come soldato alleato, per poi iniziare una carriera di ricercatore in Inghilterra e negli Stati Uniti. Qui fu per molti anni professore all’Università di Pittsburgh, dove è stato collega di Nicholas Rescher e David Gauthier. Amico di Stephen Toulmin, il teorico dell’interpretazione pratica, Baier apre insieme a questo una nuova rotta per la filosofia pratica di orientamento analitico, allontanandosi dalla vulgata non cognitivistica già all’inizio degli anni Cinquanta. Nel 1958 pubblica la monografia The Moral Point of View, nel 1965 una seconda edizione del libro, che è in realtà una nuova opera, più agile e di maggiore leggibilità. È questa seconda edizione che qui si rende ora disponibile al lettore italiano. Nel 1995 pubblica l’ultima sua grande opera The Rational and the Moral Order: The Social Roots of Reason and Morality, nella quale si sviluppano prospettive già discusse in The Moral Point of View. Kurt Baier è stato sposato ad Annette Baier, anch’essa filosofa di grande prestigio, studiosa del pensiero di David Hume, e sensibile interprete di istanze morali femministe.