Comunicato stampa: MA FRANCESCO, PAPA DI ROMA, SA QUEL CHE DICE?

COMUNICATO STAMPA 8-2021

QUANTO HA DETTO SU ABORTO E EUTANASIA ‘NASCOSTA’
È OFFENSIVO DEGLI OPERATORI SANITARI, UCCIDE LA COMUNICAZIONE
E SVILISCE LO STESSO RUOLO ISTITUZIONALE

 

Ma il papa di Roma Francesco sa quel che dice? Quanto affermato dal Papa di Roma nel suo discorso alla Pontificia Accademia per la Vita del 27 settembre 2021, poco dopo il successo del Referendum di San Marino per legalizzare l’aborto in quel paese, sbalordisce e lascia increduli. 

Dire che l’aborto è “affittare un sicario” per uccidere uno come noi e che le leggi al riguardo rendono normale lo “scarto dei bambini” è un insulto all’intelligenza e alle persone, in primis agli operatori sanitari che lungi dall’essere assoldati obbediscono a una legge dello Stato e aiutano donne in difficoltà. È vero che la dottrina della Chiesa vieta sempre l’aborto perché contrario alla sacralità della vita che impone il rispetto assoluto dei finalismi riproduttivi. Ciononostante è altrettanto vero che chi pratica l’aborto nega la sacralità della vita senza essere per ciò né “un sicario” né un assassino nel senso comune dei termini. Invece di proporre strategie pastorali di sostegno alle donne all’interno di una teologia dell’intangibilità della vita nascente, Francesco ha scelto di additare i “nemici”: gli operatori sanitari liquidati come “sicari”, preferendo una comunicazione sommaria per colpire e infiammare gli animi.

Per noi laici e per i tanti cattolici che vedono la sacralità della vita come un retaggio del passato, l’aborto è uno dei diritti riproduttivi della donna. Consapevoli del fatto che i cambiamenti culturali richiedono tempi lunghi per affermarsi, rispettiamo chi ancora sostiene la sacralità della vita e promuoviamo dibattiti razionali e composti per chiarire i dettagli e le diverse vedute, ma condanniamo fermamente gli insulti gratuiti e disapproviamo le parole al vento. 

Ancora più grave è quanto Francesco ha detto circa l’eutanasia, ossia che “in tante parti c’è anche la legge dell’eutanasia “nascosta”, come la chiamo io: […] quella che fa dire: “le medicine sono care, se ne dà la metà soltanto”; e questo significa accorciare la vita degli anziani”. Ci vien da ricordare che larga parte dell’assistenza sanitaria nel nostro paese come nel mondo è fatta dalla Chiesa cattolica: dobbiamo forse pensare che il fenomeno condannato da Francesco avviene (anche) in casa sua? 

Di fronte a simili affermazioni, l’indignazione è tanta. Chi occupa ruoli istituzionali, specie se apicali, ha il dovere di scegliere con accuratezza le parole che pronuncia soprattutto quando si rivolge al pubblico, rifiutando affermazioni a impatto emotivo che possono poi diventare vere e proprie fake news. Istillare anche solo il sospetto che per risparmiare i medici diano solo la metà delle medicine è non solo falso ma ancor di più è orribile. Dire che ciò avviene per la diffusione di una generica “cultura dello scarto” è mettersi fuori gioco e scartare sé stessi! Invece di indulgere in critiche trite e stantie, ci saremmo aspettati da Francesco proposte positive informate a una vision ampia.

L’eutanasia che chiediamo è pratica pubblica e alla luce del sole, e la chiediamo per permettere di morire con dignità evitando le situazioni infernali. È vero che la sacralità della vita non permette neanche questo, ma noi laici riteniamo che quella dottrina sia obsoleta e vada abbandonata, anche perché è socialmente dannosa. Molti cattolici concordano con noi in quanto per esperienza capiscono bene che nelle nuove condizioni di vita caratterizzate dalla Rivoluzione biomedica sul problema ci vuole un “aggiornamento”: se così non fosse la proposta di Referendum sull’eutanasia non avrebbe raccolto tanti consensi. Resta che chi non condivide l’eutanasia è libero di rifiutarla, come chi non vuole l’aborto è libero di non ricorrervi, nel rispetto delle diverse posizioni. 

Torino 30 settembre 2021

Maurizio Mori
Presidente

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4 thoughts on “Comunicato stampa: MA FRANCESCO, PAPA DI ROMA, SA QUEL CHE DICE?”

  1. Grazie professore delle Sue parole che condivido pienamente. Quando ho sentito questo intervento del papa su rai tre ho pensato quello che Lei così bene ha espresso in questo articolo. Le parole usate da Bergoglio sono gravissime, incitano all’odio e mai alla comprensione o alla compassione come invece un vescovo dovrebbe fare. Ma ancor più grave è che vengano trasmesse da una emittente pubblica, senza contraddittorio, lasciate lì come verità assolute.
    La laicità in questo paese non è assolutamente rispettata e il pressapochismo sta diventando dilagante anche presso le nostre istituzioni. Da cittadina e madre di due ragazzi ne sento davvero la necessità, avendo sempre pensato che laicità, ascolto e pensiero critico siano le fondamenta della tolleranza e delle libertà.
    Grazie ancora per il suo lavoro. Emanuela

  2. Sto seguendo il progresso della legislazione dell’eutanasia e/o l’assistenza al suicidio, ormai un processo inarrestabile. Pensiamo a Spagna, Perù, Queensland (Australia), Austria, Germania e perché no l’Italia. Questa situazione ha creato un clima di nervosismo oltre Tevere, che poi si manifesta in espressioni come quelle descritte nell’articolo. Si rendono conto che stanno perdendo la battagli anti-eutanasia nei paesi maggiormente secolarizzati. Un sondaggio recente ha mostrato che 80% dei cittadini dell’Austria, un paese prevalentemente cattolico, è a favore dell’eutanasia, in Olanda 91% (!) dei cattolici è a favore e circa 75% nei paesi cattolici come Spagna, Portogallo e Uruguay. Lo stesso vale per la Germania con i suoi tre milioni di de-battizzati , paese dove il Papa non ha il coraggio di recarsi nonostante la grave crisi della Chiesa Cattolica. Sarà ora che il Papa scende sotto le nuvole e affronta la realtà omettendo insulti e falsità ma promuove una discussione civile e di mostrare rispetto per chi ha un opinione diversa da quella della Chiesa Cattolica.

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