Aggiungere vita agli anni o aggiungere anni alla vita?

Sabato 3 febbraio 2018 al teatro Altrove di Genova e i giorni 8, 9, 10 febbraio presso il Teatro Elfo Puccini di Milano, è andato in scena lo spettacolo Orfeo e Euridice, scritto e diretto dal drammaturgo argentino Cesar Brie, con Giacomo Ferraù e Giulia Verna, impostato sul tema dell’accanimento terapeutico e dell’eutanasia, con chiari riferimenti alla vicenda di Eluana Englaro.

Come dicono le note di regia: “La forza e la poesia del mito si intrecciano in questo lavoro con due temi controversi: l’accanimento terapeutico e l’eutanasia.   [….] L’Ade dei moderni Orfeo ed Euridice non è più l’Ade che abbiamo conosciuto dal mito, non più ombre, ma il regno dei non morti. […] È il risultato di una prassi medica che è andata così avanti da impedire a qualcuno di morire, ma è tecnicamente così indietro da non permettergli di riacquistare le proprie capacità”.

Elisa Binda, preziosa promoter dello spettacolo, ha voluto organizzare con la Consulta di Bioetica tre incontri con il pubblico sul tema: Aggiungere vita agli anni o aggiungere anni alla vita? A Genova hanno partecipato Maurizio Mori presidente della Consulta di Bioetica, Michele Gallucci responsabile Hospice di Genova, Francesco Mazza Galanti magistrato, Anna Maria Panfili avvocato familiarista, Gemma Migliaro medico presidente Scienza e Vita di Genova, Cristina Bazzan arteterapeuta Hospice S. Martino Genova, ha moderato Giacomo Orlando vice presidente Consulta di Bioetica.

A Milano il giorno 8 erano presenti Mario Riccio e Giacomo Orlando e, il giorno 9, Beppino Englaro.

Confortante la presenza di un pubblico giovane e numeroso, soprattutto a Milano che ha seguito con intensità lo spettacolo breve ma coinvolgente e delicato.

Il teatro, obbligandoci all’ascolto, si è dimostrato ancora una volta un meraviglioso e efficace mezzo di comunicazione ed è auspicabile che questa collaborazione debba venire in futuro più ricercata.

 

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