IX CONVEGNO NAZIONALE DELLA CONSULTA DI BIOETICA

Come e quanto sarà applicata la nuova legge sul biotestamento?
Gli operatori sanitari e la ricezione delle norme innovative in campo biomedico

Il 13 e il 14 aprile 2018 presso la Sala Conferenze Centro di Cultura G.F. Capurro (Biblioteca Comunale)
Via Guglielmo Marconi, 66 – Novi Ligure

 

Infatti non c’è nulla da temere nella vita se si è veramente convinti che non c’è niente da temere nel non vivere più. Ed è sciocco anche temere la morte perché è doloroso attenderla, anche se poi non porta dolore.
Epicuro, Lettera a Meneceo

Giovedì 14 dicembre 2017 è stata varata la legge: Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento n. 219 del 22 dicembre 2017, che ha introdotto in Italia il diritto all’autodeterminazione dell’individuo in materia sanitaria e il biotestamento.

Prima l’autodeterminazione era affermata in termini generali dalla Costituzione (artt. 2; 13; 32), ora è sancita in modo chiaro, puntuale e inequivocabile da una legge: questo è il grande merito e la novità della legge Lenzi, l’onorevole relatrice alla Camera. Ora che è stata varata, la legge va applicata in tutto il territorio nazionale, e non solo a macchia di leopardo sulla scorta della buona volontà di alcuni cittadini sensibili al tema.

Pur essendo il testo molto equilibrato e contenuto, esso ha avuto un iter complicato e difficile. Inoltre, alcuni hanno già dichiarato che la legge dovrà essere presto modificata per limitare l’autodeterminazione dell’interessato e ripristinare la priorità del medico, o per ammettere un più ampio ricorso all’obiezione di coscienza, modifiche che ne snaturerebbero l’impianto e lo spirito.

È difficile che la legge sia cambiata, anche perché essa non fa altro che riprendere temi già contenuti nei Codici Deontologici delle professioni sanitarie, che avrebbero dovuto essere ormai scontati e indiscussi. Tuttavia, resta che intere strutture sanitarie e alcune organizzazioni del settore abbiano esplicitamente dichiarato di non voler applicare la legge: fatto che fa sorgere il dubbio che il riconoscimento dell’autodeterminazione non sia ancora prassi consolidata tra molti operatori sanitari.

Per questo la Consulta di Bioetica si interroga sulla situazione e non sottovaluta il sottile, insidioso ma reale pericolo che la normativa rimanga lettera morta per l’inerzia degli operatori sanitari, inclini a promuovere una silenziosa resistenza passiva e un muro di gomma impermeabili all’innovazione.

Come reagiranno gli operatori sanitari alla nuova legge?
L’applicheranno prontamente o prevarrà l’indifferenza che porta al lento affossamento?
Più in generale, che atteggiamento intendono assumere gli operatori di fronte alle novità bioetiche che la rivoluzione biomedica in corso ci presenterà?

Queste sono le domande oggetto del Convegno, al fine di capire se siano opportune eventuali iniziative per sollecitare gli operatori sanitari a recepire i cambiamenti in atto nel rapporto tra il paziente e il medico.

 

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