Pubblichiamo il quinto articolo della rubrica “Etica e nuove tecnologie“ dedicato all’impatto dei Big Data sull’evoluzione della comunicazione.
I cambiamenti significativi apportati nella nostra società dall’avvento dei mezzi di comunicazione di massa e della televisione in modo particolare, sono stati enormi, al punto da far ritenere da molti osservatori politici che una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione. Essa da oltre sei decenni è presente pressoché in tutte le nostre case e ormai non è più ritenuta da nessuno soltanto uno strumento di informazione e di possibile svago ma piuttosto qualche cosa di più.
La TV costituisce una vera e propria presenza, molto più invadente rispetto alla radio di cui ha assorbito le funzioni. È interessante studiare le differenze esistenti tra la radio e la TV, entrambi strumenti che hanno consentito all’umanità di raggiungere progressivamente una potenzialità comunicativa prima impensata e impensabile; soprattutto per quanto riguarda la comunicazione e l’informazione pubblica. E in qualche modo il testimone riguardo l’informazione pubblica è stato raccolto dal nuovo media che è la rete e Internet. Non bisogna dimenticare a questo proposito la storia della cosiddetta “communication research”, ossia il lungo cammino che psicologi, sociologi e altri studiosi hanno compiuto dall’inizio del XX secolo a oggi per cercare di identificare, catalogare le influenze e la loro potenza alle quali i mass media sottopongono gli individui. Ancora oggi non esiste una risposta esaustiva a questa domanda perché, per quanto i mezzi di comunicazione di massa possano agire nel modificare: 1) comportamenti, 2) credenze, 3) valori, 4) atteggiamenti dei loro fruitori, essi interagiscono anche con un nuovo media che ha caratteristiche apparentemente analoghe ma in realtà molto diverse. Ci riferiamo alla bi-direzionalità della comunicazione offerta dalla struttura della Rete. Oggi l’utente non è solo passivo fruitore di informazioni ma ne diventa anche il creatore e il distributore. Può scegliere temi, argomenti, contenuti; è in grado di selezionarli, modificarli, anche falsificarli e decidere a quale pubblico rivolgersi. Resta da capire se tutto ciò intercetta, e in che modo, anche il discorso che lega la televisione alla costruzione e al cambiamento delle caratteristiche dell’immaginario individuale e collettivo; lo scopo è quello di comprendere se resti solo appannaggio della televisione recitare un ruolo nell’ambito della ricerca incessante da parte degli esseri umani del “mito”, ossia di cose o persone che possano essere presi come punti di riferimento per migliorare sé stessi modificando il proprio agire secondo il loro esempio; o se anche la Rete concorrerà a questo processo e soprattutto in che modo e con quali forme.
Se la TV ha di fatto assorbito le funzioni della radio, Internet sta assorbendo le funzioni di tutti gli altri medium; pensiamo al telegrafo, al telefono, alla radio stessa. Per quanto un monitor di computer e un televisore si somiglino, Internet, che per le sue caratteristiche può essere interpretata come una grande piazza telematica, è molto lontana dalla televisione generalista, che oggi è un potente strumento di livellamento di massa, soprattutto nelle società avanzate. La televisione è un mezzo attraverso il quale le vicende e i discorsi si susseguono ininterrottamente, senza un’aderenza sufficiente per fermarli nella nostra coscienza; a differenza del libro, del giornale, del cd-rom, il messaggio televisivo è irripetibile; se qualcosa è sfuggito alla nostra comprensione, non ci è dato il tempo di tornarci su, di rifletterci. Parliamo di un mezzo con capacità estensive gigantesche, che consente a miliardi di persone di assistere, in tempo reale, a un evento che accade a migliaia di chilometri di distanza; il suo raggio di diffusione è sconfinato e la sua tempestività nel diffondere le notizie non ha uguali. E anche se ha elevato il livello culturale di intere popolazioni, ha contribuito a creare e unificare lingue nazionali, compresa la nostra, e ha svolto un ruolo determinante nella formazione delle classi medie delle società avanzate, non ha fatto altrettanto per quanto riguarda l’emancipazione a un livello superiore di tutto ciò, in quanto la televisione sostanzialmente lascia molto a desiderare in fatto di rigore, stile e approfondimento. Al contrario Internet è un medium con potenzialità intensive, possiede cioè una straordinaria capacità di approfondimento. Qualsiasi argomento può essere analizzato e studiato nei dettagli con infiniti rinvii ad argomenti analoghi poiché l’ipertesto ipermediale, cioè tutti i possibili contributi riguardo a un argomento, siano essi testi, filmati o immagini, di Internet è sempre disponibile e a portata di tastiera. La televisione viaggia in superficie, Internet va in profondità. La televisione è un mezzo che mostra allo spettatore una realtà, peraltro virtuale, spesso di evasione, di “fiction” mentre si assiste passivamente. Internet, invece, è interattiva; è una sterminata biblioteca universale, che noi stessi consultiamo e in cui è possibile dialogare con gli altri. Ha il pregio di rendere possibile la restituzione di una identità a chi era stato, prima del suo avvento, spersonalizzato dalla Tv e ridotto al rango di consumatore e sempre meno di cittadino; soprattutto in riferimento col modello televisivo dominante in quasi tutto il mondo, quello commerciale.
Vi sono valide ragioni, quale per esempio la modalità di fruizione dei contenuti, per ritenere che Internet non soppianterà la televisione o viceversa; anzi è molto probabile che questi due mezzi, proprio grazie alla loro incompatibilità, convivranno a lungo, forse attraverso un’alleanza, piuttosto che cercando una supremazia sull’altro. C’è da sottolineare, in ogni caso, che i mass media hanno comunque una sorta di vocazione totalitaria; la radio ha emulato la stampa e il teatro, portando nelle case i giornali-radio, i radiodrammi e i concerti; e la televisione ha tentato di fagocitare il cinema e la radio, compreso tutto ciò che la radio aveva già inglobato. Internet, nella attuale fase, la più avanzata (2.0.), aspira già a inglobare la televisione e tutti gli altri media, almeno per quanto concerne le potenzialità tecnologiche sottese. Ma l’evoluzione di tutto ciò è ancora incerta; e l’esito di vedere completamente sussunti alcuni media in altri, è ancora lontano. Non è quindi un caso se, fino a oggi, si è piuttosto visto come ogni nuovo mezzo di comunicazione non solo non ha soppiantato i precedenti ma, dopo un certo tempo, addirittura li ha rafforzati.
L’avvento della Rete, con tutto quello che ne deriva, è quindi l’ultima tappa di un percorso che ha visto eventi culturalmente rivoluzionari quali sono stati l’invenzione della stampa, il telegrafo, la radio, la diffusione della televisione e l’invenzione di Internet.