Il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia ha presentato un disegno di legge che propone il riconoscimento della capacità giuridica del nascituro fin dal concepimento e l’introduzione del reato universale di maternità surrogata. Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica Onlus, ci ha detto la sua.
Giuliana Vendola -19 ottobre 2022 – ilquotidianoitaliano.com
Siamo solo alle prime settimane di questa XIX legislatura, ancora in attesa che si formi la squadra di Governo e il team di ministri, eppure la coalizione di centrodestra, votata alle urne il 25 settembre scorso e portata in trionfo dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha già depositato in Senato, o per meglio dire ri-presentato, il primo disegno di legge pro-vita firmato dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: tra le proposte il riconoscimento della capacità giuridica del nascituro già al momento del concepimento, l’introduzione del reato di maternità surrogata anche se commessa all’estero e l’istituzione della “Giornata della vita nascente“. Un ddl che mostra quanto fra i primi obiettivi della maggioranza vi sia se non il completo sgretolamento della legge 194, perlomeno il tentativo di volerla colpire ai fianchi, cercando di scoraggiare in ogni modo le donne nel ricorrere al diritto di interruzione volontaria di gravidanza.
Il ddl proposto in Senato
Si tratta di un proposta di legge presentata nel corso della “seduta n. 1 del 13 ottobre 2022”, durante il primo giorno di lavori in Parlamento che ha visto l’elezione dei presidenti di Senato e Camera, rispettivamente Ignazio La Russa e Stefano Fontana. La bozza verte sul “riconoscimento della capacità giuridica del concepito“, chiedendo di modificare l’articolo 1 del Codice civile che prevede, invece, come “la capacità giuridica si acquisti dal momento della nascita”. Un disegno legislativo che andrebbe di fatto a rovesciare il paradigma attualmente in vigore secondo il quale “i diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita“. Il testo del ddl non è ancora fruibile sul sito del Senato, ma è chiaro l’intento di disincentivare l’aborto, inculcando l’idea che l’embrione sia una persona fin dall’atto del concepimento. Un tentativo che segue pedissequamente le oscure leggi medievali in tema d’aborto avanzate da Paesi come l’Ungheria, in cui dal 15 settembre 2022 è obbligatorio per i medici far ascoltare alle gestanti in procinto di abortire il battito cardiaco del feto. Per quanto riguarda la proposta d’introdurre il reato universale di maternità surrogata non si è dinanzi a qualcosa di nuovo, ma è il consolidamento di una bozza di legge presentata già nel corso della scorsa legislatura da Giorgia Meloni, testo poi adottato dalla Commissione Giustizia della Camera nell’aprile 2022.
“Più che all’aborto l’attacco è a tutti gli altri temi nuovi, dall’eutanasia al suicidio assistito. Io penso che dal punto di vista formale facciano fatica a cambiare la legge 194, è solo una mossa per introdurre valori conservatori nel dibattito culturale”. Così si è espresso Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica Onlus e direttore della Rivista interdisciplinare di Bioetica, già intervistato da noi svariate volte su temi d’inizio vita, tra cui diritto all’aborto e legalizzazione della gestazione per altri.
Professore, che ne pensa della proposta di legge di Gasparri che vorrebbe il riconoscimento della capacità giuridica del feto già al momento del concepimento e l’introduzione del reato universale di maternità surrogata?
“Rifriggono tesi che giravano nei primi anni 2000. Si era già chiarito all’epoca che la personalità giuridica del nascituro creerebbe uno sconquasso generale all’interno dell’ordinamento, perché andrebbe a intaccare non solo i casi d’interruzione volontaria di gravidanza, ma anche i casi d’aborti spontanei. L’idea di fondo di questo disegno di legge è quella di cambiare il clima culturale, introdurre i valori tradizionali, e una volta che si è cambiato il clima culturale cercare di attuare questo tipo di mutamenti sociali. L’uso dell’argomento del divieto della gravidanza per altri, cercare di renderlo reato universale, è uno degli esempi più lampanti di come si voglia cercare di introdurre idee conservatrici nel dibattito pubblico. Se ci pensa, anche Trump non è riuscito nei suoi 4 anni di Governo a fare tutto quello che avrebbe voluto fare contro l’aborto, nonostante le abbia tentate tutte. Poi ha avuto la fortuna che sia morta la giudice Ruth Bader Ginsburg, è ha nominato al suo posto la terza giudice che ha dato la maggioranza per la sentenza. Ma in molti Paesi degli Stati Uniti mal si sopportava l’idea di avere l’aborto libero, il clima lì è sempre stato avverso, difatti dopo la sentenza Dobbs ci sono stati 13 Stati americani che hanno introdotto legislazioni restrittive. Da noi in Italia adesso il problema è quello di capire da che parte stia tirando il vento culturale, cercare di fronteggiarlo, per questo il ruolo della stampa è molto importante”.
Insieme a questo disegno di legge sono in progetto tante altre proposte legislative che vorrebbero misure più severe contro la cannabis e il fine vita. Cosa dobbiamo aspettarci?
“Ecco, è molto più probabile che vengano colpiti i diritti e le battaglie sul fine vita. Per quanto riguarda l’eliminazione della 194 è qualcosa di altamente improbabile, in quanto anche la Conferenza Episcopale Italiana afferma ormai da anni quanto sia difficile pensare di scardinarla, perché vi sono casi d’aborto molto delicati. Io penso che dal punto di vista formale facciano fatica a cambiare la legge 194, è difficile attualmente prevedere che in Parlamento possa davvero passare qualcosa che la stravolga. Sicuramente è iniziato da tempo un percorso di cambiamenti parziali, non solo in merito all’obiezione di coscienza, ma anche in merito all’impossibilità di interruzione di gravidanza oltre la 21esima settimana in caso di patologie riscontrate tramite diagnosi prenatale. Più che all’aborto l’attacco è a tutti gli altri temi nuovi, dall’eutanasia al suicidio assistito. Non voglio fare ragionamenti allarmistici, ma in questo momento è in atto un nuovo tipo di scontro culturale molto potente guidato da una coalizione che ha avuto la maggioranza da parte degli elettori e ha un elemento di stampo conservatore che tenterà di riaffermare alcuni tipi di valori. Se poi non riusciranno a farlo vorrà dire che i diritti saranno stati tutelati”.
Questo il vero fascismo che ci viene propinato senza camice nere, né olio di ricino, né squadracce con i bastoni. Contro la Costituzione e contro la democrazia. Pensiamoci bene.
Questo è il vero fascismo culturale che ci viene propinato. Non ci sono camice nere, né olio di ricino con le squadracce con i bastoni. Questo è il fascismo che lede da dentro ka Costituzione e la Democrazia. Di questo c’è da avere paura. Altro che il fascismo è una cosa passata. È sempre presente e ogni giorno dobbiamo opporci con una reazione etica efficace e solida in difesa dei diritti umani.
Questo il vero fascismo che ci viene propinato senza camice nere, né olio di ricino, né squadracce con i bastoni. Contro la Costituzione e contro la democrazia. Pensiamoci bene.