Comunicato Stampa: PERCHÉ NON VA UCCISA L’ORSA JJ4 IN TRENTINO

Milano, 30 aprile 2023 COMUNICATO STAMPA n. 4/2023 IMPARARE A RISPETTARE LA NATURA DIMINUENDO LE SOFFERENZE E INCENTIVANDO IL NUOVO PARADIGMA ETICO ATTENTO ALL’EQUILIBRIO AMBIENTALE. PERCHÉ NON VA UCCISA L’ORSA JJ4 IN TRENTINO Il giovane runner Andrea Papi, lo scorso 5 aprile, in Trentino, è stato aggredito e ucciso dall’orsa JJ4. La disgrazia ci ricorda che l’interazione dell’uomo con l’ambiente e gli animali può essere pericolosa, e anche letale. Il Presidente della Regione ha reagito disponendo l’uccisione immediata dell’orsa, quasi si trattasse di una persona da punire con la pena più severa immaginabile e non ci fossero alternative praticabili. La decisione sembra porsi come misura esemplare per riaffermare il predominio umano. Contro questa tendenza, ricordiamo che non si risolvono i problemi dell’interazione tra l’uomo e il mondo animale con forme meramente repressive. Bisogna contemperare i diversi interessi in conflitto: è chiaro che l’uccisione di esseri umani è da evitare, ma vanno implementate forme alternative di sicurezza che possano salvaguardare le esigenze umane senza causare sofferenze inutili agli animali coinvolti. Sulla scorta del nuovo testo costituzionale, che espressamente prevede la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi” come dovere della Repubblica e che lo Stato disciplini “i modi e le forme di tutela degli animali”, auspichiamo che si incentivi lo studio scientifico delle modalità con cui si possa convivere in un equilibrio rispettoso degli interessi di tutti. Lo scorso 14 aprile il TAR di Trento ha sospeso l’ordinanza con cui l’8 aprile era stato disposto l’abbattimento dell’orsa JJ4, accogliendo in fase cautelare il ricorso di alcune associazioni animaliste. La sospensiva sarà efficace fino al prossimo 11 maggio, data in cui la causa sarà discussa nel merito. Il 27 aprile il Presidente della Regione ha però ribadito la propria determinazione a uccidere l’orsa, firmando un decreto che dispone nuovamente l’abbattimento dell’animale, da eseguirsi tuttavia solo dopo l’udienza dell’11 maggio. La Sezione Milanese della Consulta di Bioetica spera che i giudici amministrativi blocchino la decisione della Regione, riconoscendo che ci sono altri modi per tutelare la sicurezza pubblica e che, a fronte di un dovere, anche costituzionale, di tutela dell’ambiente e degli animali, l’abbattimento è una reazione sproporzionata. Le Coordinatrici della Sezione Milanese Lavinia Del Corona Francesca Minerva Scarica il comunicato stampa in pdf