Resoconto e foto dell’incontro di Pompei del 22 febbraio

Un plauso speciale al Rotary di Pompei Villa dei Misteri che sabato 22 febbraio, nella sala consiliare del Comune di Pompei e con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, ha ospitato la Consulta di Bioetica, nelle persone del Presidente prof. Maurizio Mori e del tesoriere, dott. Mario Riccio, dando vita, insieme all’avv. Raffaele Troiano del foro di Torre Annunziata, al dott. Fulvio Troncone, procuratore generale presso la Corte di Cassazione e a padre Sabatino Majorano, professore emerito di teologia morale presso il Pontificio Istituto Accademia Alfonsiana, ad una partecipata discussione sull’inizio e fine vita, riflessioni bioetiche.
Ascoltatori di eccezione, gli alunni del liceo scientifico Pascal di Pompei che, dopo gli attenti interventi dei relatori, hanno dato vita ad un dibattito profondo sul fine vita, sulle cure palliative, sul consenso informato e sul suicidio assistito.
“La curiosità degli studenti sul fine vita – inizia il prof. Mori – significa porsi criticamente, senza pregiudizi, su un qualcosa che può accadere a ciascuno di noi, a un nostro genitore o nonno. Compito della Consulta di Bioetica è quello di informare sul fine vita, sui percorsi possibili, sul concreto a farsi in ipotesi che un nostro caro può trovarsi in una condizione di vita che si riduce a irrimediabile sofferenza e verso una strada senza ritorno. A volte, purtroppo, la vita non sempre è un “bene”
«Nel fine-vita – continua il prof. Mori – a volte capita che si crei la “condizione infernale”, ossia una situazione in cui la persona sta male e non ha più la possibilità di uscirne se non con la morte. In quelle circostanze la vita non è più un “bene”, ma anzi diventa un “male”: un “inferno”, appunto.
L’ accanimento terapeutico è una forma di condizione infernale, dal momento che prolungare la vita in quelle circostanze è una vera e propria tortura. Di fronte a una condizione infernale, è vero che scattano i doveri di solidarietà previsti dalla Costituzione all’art. 2, ma questi ingiungono di far sì che la persona ne possa uscire al più presto, cioè possa morire – con la sospensione o con l’azione. È per questo che in tali circostanze il suicidio assistito è un diritto»
E dunque questo evento a Pompei è solo un inizio di un lungo percorso, in Campania, di conoscenza sul fine vita, sulle cure palliative ed sul suicidio assistito.