Torino, 11 giugno 2025
COMUNICATO STAMPA n. 7/2025
LA LEGGE REGIONALE TOSCANA SUL SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO (SMA) FUNZIONA BENE ED È ADEGUATA ALLE NUOVE ESIGENZE DELLE PERSONE NEL FINE-VITA: VA SOSTENUTA E NON OSTACOLATA!
PRESTO COMUNQUE LA PRATICA DEL SMA SARÀ CONSIDERATA UNA NORMALE ALTERNATIVA ALLA MORTE NATURALE, COME OGGI LA CREMAZIONE LO È ALLA SEPOLTURA.
L’11 febbraio 2025 la Toscana approvava la Legge regionale sul suicidio medicalmente assistito (SMA) per regolare in modo uniforme nel proprio territorio le procedure previste per l’attuazione di quanto stabilito dalla Corte costituzionale nelle varie Sentenze autoapplicative emesse a partire dalla 242/19. Oggi, mercoledì 11 giugno, a quattro mesi esatti di distanza, l’Associazione Luca Coscioni ha fatto sapere che lo scorso 17 maggio nella sua casa a Siena grazie alla nuova Legge regionale Daniele Pieroni ha potuto accedere al suicidio assistito. Scrittore e musicista, Pieroni aveva i requisiti richiesti per accedere al SMA, e la Legge regionale ha solamente reso più stabile la procedura dei vari organi individuati dalla 242/19, oltre a garantire la fornitura dei farmaci richiesti e l’assistenza medica del caso: aspetto quest’ultimo che consentito l’attuazione della ferma volontà di Pieroni, mostrando che la Legge regionale è adeguata alle esigenze.
In Toscana, da quando è consentito il SMA (2019) sette sono state le richieste presentate, e due sono state quelle arrivate a conclusione. La prima richiesta è stata attuata prima dell’approvazione della Legge regionale, ed è stato il secondo caso in Italia dopo quello di Mario il marchigiano conclusosi il 16 giugno 2022 a Senigallia dopo due anni di controversie anche giudiziarie e clamori mediatici. Al contrario la richiesta di SMA avanzata in Toscana non ha avuto intoppi di sorta e è stata anch’essa annunciata mesi dopo per volere degli interessati. La seconda richiesta di SMA attuata in Toscana è quella di Pieroni, che qui stiamo commentando.
Delle rimanenti 5 richieste una è stata respinta e una è deceduta nel frattempo. Le altre tre sono in attesa di arrivare a termine. Una è stata autorizzata da tempo, ma proprio poiché i farmaci richiesti sono a dispensa ospedaliera (non disponibili in altro modo) e l’ASL non li ha forniti, il tempo trascorso ha fatto sì che l’interessata perdesse la capacità di compiere ogni tipo di atto, e la nuova situazione ha dato origine a una nuova interrogazione del tribunale di Firenze alla Corte Costituzionale e si è in attesa di risposta. Le ultime due richieste autorizzate in due Asl diverse, sono in attesa di risposta circa la fornitura dei farmaci e dell’assistenza medica.
Come è noto il 28 maggio scorso il Governo ha fatto ricorso in Corte costituzionale contro la Legge toscana, e questo fatto può costituire un ostacolo alla rapida conclusione delle procedure già approvate. Tecnicamente non dovrebbero esserci ritardi, ma è nota la notevole cautela “politica” è sempre molta quando c’è in ballo un ricorso in Corte costituzionale. L’auspicio è che la suprema Corte risponda presto e respinga il ricorso del Governo, riconoscendo la legittimità della Legge regionale toscana.
Anche se lentamente, i dati ricordati mostrano come le richieste di SMA siano in crescita e non riguardino affatto casi isolati frutto di una disperazione tale da far pensare che siano comunque destinati a rimanere eccezioni del tutto straordinarie (su cui non resta altro che il silenzio). Al contrario si tratta di persone colte, consapevoli e con un vivido senso di sé, che a fronte delle situazioni di fine-vita e trovandosi nelle condizioni previste dalla Corte costituzionale, decidono di difendere la propria dignità e il proprio senso di sé scegliendo il SMA, pratica che è legittima sulla scorta dei valori presenti nella Carta. Per questo benvenuta è la Legge regionale toscana che, precisando solo alcune procedure per consentire l’attuazione del SMA, si pone in linea con un ethos largamente diffuso nel paese che approva la nuova pratica sociale, legittimata dalla Costituzione. A questo proposito, al di là delle temporanee opposizioni del Governo Meloni, è prevedibile che tra qualche anno la pratica del SMA sia considerata un’alternativa alla morte naturale e non susciti più disagi, grosso modo come oggi avviene con la cremazione, che viene scelta senza difficoltà come alternativa alla sepoltura.
Maurizio Mori,
Presidente