Il corpo del reato – Radio3 Scienza

In Italia, la gestazione per altri (GPA) è diventata un reato punibile anche se praticata all’estero. Mercoledì scorso il Senato ha discusso il disegno di legge in materia di maternità surrogata e, con 84 voti favorevoli e 58 contrari, ha approvato in via definitiva la modifica del comma 6 dell’articolo 12 della legge 40/2004. Eseguire la GPA in Italia era già reato, ma i cittadini italiani potevano rivolgersi all’estero. Adesso anche ricorrere alla gestazione per altri nei Paesi in cui questa è legale sarà perseguibile con la detenzione fino a due anni e multe fino a 1 milione di euro. Di fatto, la gestazione per altri verrebbe considerata un ‘reato universale’. Rimangono però forti dubbi sull’effettiva applicabilità della legge a livello legale. Come funziona la gestazione per altri? Chi ci ricorre? E quali tutele sono necessarie per la madre surrogata e il nascituro? Come viene regolamentata la GPA in altri paesi? E cosa cambierà per le famiglie che hanno già eseguito la GPA in altri Paesi? Ne parliamo con Anna Pia Ferraretti, ginecologa, membro del Comitato di supporto per il Registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanità; con Maurizio Mori, già docente di filosofia morale e bioetica all’Università di Torino e presidente della Consulta di Bioetica Onlus; e con Silvia Camporesi, bioeticista, docente di Sport Integrity and Ethics all’Università KU Leuven in Belgio. Al microfono Roberta Fulci

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