CONFERENZA NAZIONALE DI BIOETICA PER LE SCUOLE – 19 marzo

CONFERENZA NAZIONALE DI BIOETICA PER LE SCUOLE

La crisi ambientale e limpatto sulla salute.
Prospettive bioetiche

19 marzo 2025 ore 09:00 – 16:30

AULA MAGNA RETTORATO UNIVERSITÀ DI MESSINA

Anche quest’anno la Conferenza Nazionale di Bioetica per le scuole è organizzata dall’Istituto Italiano di Bioetica, dalla Consulta di Bioetica e dal Comitato Nazionale per la Bioetica, con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Bioetica-Sezione Sicilia e del Centro Universitario di Studi di Bioetica dell’Università di Messina.

La Conferenza è in programma il 19 marzo p.v.; le scolaresche di Messina seguiranno in presenza mentre le altre si connetteranno on line.

In continuità con l’attività pluridecennale tesa a promuovere la riflessione bioetica nelle scuole, anche quest’anno è stato selezionato un tema della massima rilevanza bioetica e sociale: La crisi ambientale e l’impatto sulla salute. Richiamandosi all’idea che la salute è una sola e globale, il tema di quest’anno invita a riflettere sulle interconnessioni tra salute umana, ambientale e animale.

Le riflessioni elaborate dagli studenti su questa importante tematica, potranno assumere – a scelta – la forma di un elaborato testuale, di una presentazione costituita da diapositive, di un filmato, di un prodotto multimediale, di una rappresentazione artistica visiva, di una sceneggiatura teatrale o cinematografica, etc.

Sarà interessante ai nostri fini poter osservare ciò che verrà generato dallo studio e dall’inventiva delle ragazze e dei ragazzi che vorranno partecipare, nonché dalla supervisione dei loro Insegnanti, in termini di visioni, idee, proposte. Sarà un’esperienza di cui tenere conto anche per le riflessioni bioetiche future delle nostre rispettive istituzioni e dello stesso Comitato Nazionale per la Bioetica.

Se si ammala l’ambiente stiamo male anche noi.
La prossima Conferenza Nazionale di Bioetica per le Scuole, richiamandosi all’idea che la salute è una sola e globale, ci invita a riflettere sulle interconnessioni tra salute umana, ambientale e animale. Siamo quindi dinanzi un approccio integrato che cerca di ottimizzare la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi tramite il coinvolgimento di diversi settori disciplinari, tra cui fondamentale la collaborazione tra chi opera nel mondo della medicina umana, della medicina veterinaria e della salvaguardia dell’ambiente.
Ciò significa un nuovo paradigma della salute come bene non solo individuale ma collettivo, e quindi non solo la transizione verso una medicina di comunità, ma soprattutto una nuova idea della medicina sempre più attenta a fenomeni come la globalizzazione, la minaccia delle pandemie, l’emergenza ambientale e al loro impatto sulla salute degli individui e delle collettività.
Il modello One Health ci ammonisce infatti che le sfide che stiamo drammaticamente vivendo – la stabilizzazione del clima, il mantenimento della biodiversità, la transizione alle energie rinnovabili etc – non conoscono i confini delle singole nazioni ma richiedono soluzioni globali. Oggi più che mai l’ecumene terrestre – ci ricorda Edgar Morin – è diventata realtà concreta. Per la prima volta nella sua storia l’umanità è chiamata a uscire per la sua stessa sopravvivenza dall’età della guerra contro la natura e dello sfruttamento incondizionato dell’ambiente. Se l’alterazione degli ecosistemi e la sottrazione di habitat naturali alle specie selvatiche hanno favorito la diffusione di patogeni prima sconosciuti – il Covid 19 ne è una testimonianza -, le catastrofi che temiamo maggiormente sono quelle indotte dallo stravolgimento degli equilibri naturali. Da qui un invito alla presa di coscienza che siamo una comunità di destino dal momento che la Terra è il risultato dinamico e interconnesso del comportamento di tutti gli esseri viventi e che dovremmo iniziare a immaginare un ‘noi’ che vada oltre la comunità dell’Homo Sapiens, riconoscendo l’affinità con il resto della vita da cui nulla ci separa.
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