Recensione di “Le parole della bioetica” di Maria Teresa Busca e Elena Nave (curatrici)

Etica per un figlio di Fernando Savater fu uno dei grandi successi editoriali dei primi anni Novanta, nel quale il filosofo spagnolo, rivolgendosi al figlio adolescente, dimostrava come una morale laica, senza integralismi, miti e assoluti, potesse fornire modelli educativi efficaci e autonomi. Non sarebbe forse scorretto parlare di “Bioetica per un figlio” a proposito del dizionario ragionato che Maria Teresa Busca ed Elena Nave hanno curato per l’editore Ananke.

Da Aborto a Vaccinazione, da Clonazione a Eutanasia, da Famiglia a Veganesimo, le due curatrici e i numerosi prestigiosi autori delle varie voci hanno realizzato un piccolo grande baedeker ragionato che ci consente di orientarci attraverso temi e termini che sembrano oggi al centro del confronto culturale e sociale dell’Occidente, riuscendo a trasmettere non solo giudizi di valore, genesi e aspetti tecnico-descrittivi, ma emozioni e passioni generate dalla dimensione connotativa che le voci inventariate assumono sul piano dell’approvazione e della critica, in un’ottica aconfessionale, pluralista e analitica. Tra Fertility Day e fanatismi vegani, tra ineffabili giornalisti moralisti che definiscono innaturale il legame affettivo con una signora solo perché più anziana o sproloquiano di omicidio a proposito di morte assistita, il Dizionario di Bioetica offre un contributo scientifico e al tempo stesso emotivo di distacco critico, contribuendo al confronto bioetico e restituendo le linee delle posizioni diverse. Ricordandoci, una volta di più, il valore e l’oggettività della Scienza. Come scrive Piero Angela nella sua recente autobiografia, la Velocità della Luce non si misura per alzata di mano.

Gianluca Trivero
Scrittore
Insegnante di Scuola Secondaria di secondo grado
Istituto Istruzione Superiore Curie-Vittorini, Torino